Finalmente, Basta Cani a Catena in Lazio

 L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) lo chiedeva da molto tempo e finalmente la Regione Lazio, anche grazie all’interlocuzione dell’associazione, ha vietato per legge la detenzione a catena dei cani e di tutti gli animali d’affezione. I trasgressori rischiano una sanzione fino a 2500 euro.

Il divieto modifica la legge regionale del Lazio n. 34 /1997 “Tutela degli animali di affezione e prevenzione del randagismo” con un emendamento alle disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale 2021 approvata ieri sera dal Consiglio regionale.


Unica eccezione al divieto generale è la possibilità di limitare la libertà degli animali per motivi di salute, come per esempio a seguito di un intervento chirurgico, condizione che dovrà essere certificata da un medico veterinario che  attesti la diagnosi e la durata del trattamento.

L’Oipa chiede da tempo l’introduzione divieto anche a livello nazionale.

La proposta dell’Oipa alla Regione Lazio diventa realtà grazie all’interessamento di Cristiana Avenali, responsabile regionale per i piccoli Comuni, e grazie a Eugenio Patanè (Pd), presidente della Commissione Lavori pubblici, Infrastrutture e Mobilità e Trasporti, che con grande tenacia ha presentato l’emendamento perorandone l’approvazione.

Oltre al divieto di catena, sempre su proposta dell’Oipa, con lo stesso collegato approvato ieri sera sono stati introdotte anche altre importanti previsioni a tutela degli animali: l’obbligo di autorizzazione sanitaria per gli allevamenti di qualunque tipo di animale, il divieto di vendita di cani non iscritti all’anagrafe canina, pena una sanzione fino a 1500 euro, e il divieto di usare collari a strozzo.

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