Sono passati quasi 30 anni da quel piccolo capolavoro intitolato Microcosmos- Il popolo dell’erba della coppia formata da Claude Nuridsany e Marie Perennou, presentato fuori concorso al Festival di Cannes e nonostante ciò, guadagnò un prix per la tecnica.
La realizzazione di quel film durò anni e dovettero costruire una camera di 300 chili appositamente per filmare il mondo degli insetti visti come quello che oggi si chiama reality.
Un lavoro enorme che vide un seguito in altri due film Genesis sulla evoluzione della terra e La cle’ des champs (mai giunto in Italia) sul mare visto attraverso gli occhi dei bambini.
Ma tornando a Microcosmos c’erano anche le voci fuori campo, ma solo ogni tanto, che nella versione francese era di Jacques Perrin (Cronaca familiare, Cinema Paradiso), produttore del film e nella versione inglese dall’attrice Kristin Scott-Thomas (candidata all’Oscar per Il paziente inglese).
La quercia e i suoi abitanti è un’evoluzione di quei tentativi.
Oggi con le tecniche molto più avanzate ci arriva un altro capolavoro da un’altra coppia formata da Laurent Charbonnier (che prese parte alle riprese di Microcosmos e ha avuto l’idea iniziale per questo film, ed e’ anche la ragione dell’incipit dell’articolo) e Michel Seydoux (quest’ultimo artefice di un bel documentario sul progetto mai realizzato di Dune da parte di Alejandro Jodorowsky che aveva anche la partecipazione nel progetto Peter Gabriel).
Questo nuovo reality si appoggia su poca musica e suoni provenienti dal bosco e dagli animali.
Si sofferma sulla vita di una quercia vecchia 210 anni con un’altezza di 17 metri.
Le riprese sono state fatte nella foresta di Sologne a 10 chilometri dal Castello di Chambord nella parte centrale della Valle della Loira.
Veniamo a conoscere uno scoiattolo e dei piccoli roditori, così come degli insetti e gli uccelli che dapprima vivono tranquilli, arriva un temporale e l’acqua diventa un pericolo poichè in parte penetra nell’albero che oscilla e molta altra copre gli insetti in cerca di riparo sotto l’albero.
Ritorna il sereno e osserviamo un cinghiale che si gratta schiena contro l’albero e pure un riccio osservato da un barbagianni che cerca insetti per il suo appetito e perfino un insetto che si nutre da una ghianda.
Il resto del film dovrete scoprirlo da soli.
Una festa per chi ama i documentari sugli animali ma non solo, un’osservazione di come la loro vita dopotutto assomiglia alla nostra e come noi dovremmo preservarla invece di distruggerla.
Un film assolutamente da non perdere. (Tiziano Sossi)