New York omaggia i Cani Eroi con 2 Mostre

A vent’anni dalla caduta delle torri gemelle, New York rende omaggio i cani eroi che sono stati impiegati per la ricerca dei superstiti, con ben due mostre!
Una mostra appena aperta al Dog Museum dell’American Kennel Club, che mette l’azione dei cani del World Trade Center nel contesto di quella di altri soccorritori a quattro zampe impegnati in grandi disastri naturali e attentati terroristici della storia.
Ed un’altra proprio al Museo dell’11 Settembre vicino al luogo delle stragi: ‘K-9 Courage’ dedicata esclusivamente ai cani che abbiamo visto nelle tristi immagini quel settembre del 2001.
In realtà questa “prima mostra” aveva aperto nel gennaio 2020, per poi chiudere quasi subito a causa della pandemia.
Si tratta di una mostra più personale.
Protagonisti i ritratti di 15 cani firmati dalla fotografa olandese Charlotte Dumas.
Sono immagini commoventi che ci lasciano minuti e minuti a guardare negli occhi di questi cani a chiederci ancora una volta, cosa pensino, cosa provino.
Charlotte Dumas aveva ritratto i suoi soggetti nel 2011, in occasione del decimo anniversario e per questa istallazione le sue foto sono esposte affiancate a quelle degli stessi cani, molto più giovani al lavoro tra le rovine di Ground Zero.
Un omaggio che strazia il cuore, perché oggi nessuno di questi cani è più con noi, eppure, questi 15 cani hanno dato tutto per noi con il loro entusiasmo, con la loro professionalità e tutto il loro cuore.

Charlotte Dumas racconta sul suo sito a proposito di questo progetto del 2011:

L’11 settembre 2001 e dopo, la Federal Emergency Management Agency (FEMA) ha dispiegato quasi un centinaio di cani da ricerca insieme ai loro conduttori, da una rete di 26 task force attive da 18 diversi stati, sia al World Trade Center di New York, La città e il Pentagono a Washington, DC
All’indomani degli attacchi i cani hanno cercato giorno e notte i sopravvissuti, assicurandosi che nessuno rimanesse bloccato tra le macerie, mentre i soccorritori e i vigili del fuoco si sono fatti strada lentamente tra il caos e le macerie.

Nella mia memoria, le fotografie di questi cani apparse sui giornali mi sono rimaste più impresse: un cane trasportato in una cesta di rifornimenti su cavi sospesi in alto sopra il relitto; un altro cane che cerca con attenzione mentre manovra su enormi travi piegate;  cani che ricevono colliri dopo e tra i turni. 
Ricordo ancora chiaramente queste immagini.  I cani cercavano e consolavano, davano consolazione a chiunque fosse coinvolto.
  Vedendo queste immagini, mi sono anche consolata.  In qualche modo emanavano una scintilla di speranza in mezzo a questa scena di distruzione.

Mi sono chiesta a lungo che ne fosse stato di questi animali.  Quanti di loro sarebbero ancora vivi oggi, così tanti anni dopo l’11 settembre?  Attraverso la FEMA, sono stato in grado di localizzare i 15 cani sopravvissuti che hanno preso parte alle operazioni di salvataggio.  Li ho visitati e ritratti nelle loro case, dove vivono ancora tutti con i loro allevatori negli Stati Uniti. Questi animali erano tutti nello stesso posto nello stesso momento, un decennio fa, per lo stesso motivo: lavorare.  Quell’esperienza li unisce, ed è stato per me lo stimolo ad approfondire questo argomento ea fotografare i cani. 
Ora condividono la vulnerabilità della vecchiaia mentre simboleggiano un intero decennio che sta per concludersi.

Le foto sono Charlotte Dumas:

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