“Di fronte al totale disinteresse della Giunta regionale e della maggioranza che hanno rifiutato la proposta Zanoni di inserire nel Piano Faunistico Venatorio del Veneto approvato lo scorso febbraio il divieto dei botti, riteniamo sia indispensabile un’azione diffusa delle amministrazioni comunali del territorio. Varando ovunque dei regolamenti validi tutto l’anno e rinnovando al Governo e al Parlamento la richiesta di una legge nazionale di divieto. Questo a tutela delle persone, degli animali e dell’ambiente”.
L’appello viene dai consiglieri regionali dell’Intergruppo Tutela Animali composto dai dem Andrea Zanoni e Anna Maria Bigon, assieme al portavoce dell’opposizione, Arturo Lorenzoni e dalla esponente di Europa Verde, Cristina Guarda.
“C’è una crescente sensibilità e consapevolezza circa i gravissimi danni che i botti possono causare, ma i provvedimenti sono spesso tardivi e inefficaci dal punto di vista giuridico, oltre a non essere seguiti dai necessari controlli per verificarne l’applicazione. Serve dunque un impianto normativo strutturale”.
I consiglieri, alla vigilia delle feste di Capodanno, ricordano che “questo appuntamento si traduce puntualmente in un bollettino di guerra, tra feriti dopo aver maneggiato o essere stati colpiti da petardi e moltissimi casi di cani e gatti fuggiti per il terrore e smarriti, feriti o morti perché urtati dalle auto. Sono numerosi anche gli animali selvatici che, vagando disorientati, vengono investiti, muoiono di infarto per il terrore o si schiantano contro alberi, muri o cavi elettrici, come accaduto lo scorso anno a Roma per migliaia di Storni”.
“La LIPU – proseguono – ha inviato nelle scorse settimane una nuova lettera al presidente dell’Anci, Antonio De Caro per chiedergli di intervenire sui Comuni affinché emanino ordinanze di divieto di commercializzazione e utilizzo di articoli pirotecnici rumorosi, e affinché, inoltre, facciano tutto il necessario per la loro concreta attuazione. E anche i singoli cittadini posso contribuire a questo cambiamento chiedendo direttamente alle loro amministrazioni locali di assumere iniziative e provvedimenti concreti di tutela. I botti non sono un segno di festa ma di inciviltà che va eliminato dalle nostre abitudini. Festa – concludono Zanoni, Bigon, Lorenzoni e Guarda – significa ben altro: rispetto della sicurezza di tutti ed amore per gli animali indifesi. Il botto di Capodanno facciamolo con la bottiglia di vino buono”