Maurizio Cattelan ritorna a Milano con una mostra

Oggi 13 luglio è stata presentata in HangarBicocca la mostra di Maurizio Cattelan dal nome Breath Ghosts Blind.
Curata da Roberta Tenconi e Vicente Todolí, la mostra è concepita come una narrazione in tre capitoli, che riprendono le tre parole del titolo, e si sviluppa negli spazi di Pirelli HangarBicocca, rappresentando simbolicamente il ciclo della vita dalla creazione alla morte.
Una mostra con tre opere: il Breath/Respiro, quello che accumuna un uomo che dorme di fronte al proprio cane, un omaggio a questo rapporto reso sublime dal Marmo bianco di Carrara; i Ghosts/Fantasmi delle decine di piccioni in tassidermia appollaiati sulle pareti e le travi in acciaio di HangarBicocca; e infine il Blind/Cecità di un monolite nero attraversato da un aereo nero anch’esso, che fa inevitabilmente ripensare a un brutto frame che tutti abbiamo visto durante l’attacco del 2001 alle Twin Towers di New York.

«Il lavoro di Maurizio Cattelan  – spiega Vicente Todolí, Direttore Artistico di Pirelli HangarBicocca e co-curatore della mostra – trasforma una storia o un sentimento in un’esperienza visiva e spaziale. Per la mostra in Pirelli HangarBicocca l’artista ha tramutato l’intera architettura del museo in una dimensione psicologica: in sintonia con la sequenza e la natura dei tre ambienti espositivi – la Piazza, le Navate, il Cubo – le opere si presentano come i capitoli di un film o gli atti di una pièce teatrale, divenendo un unicum».

«“Breath Ghosts Blind”  – aggiunge la Curatrice di Pirelli HangarBicocca e co-curatrice della mostra Roberta Tenconi. –  affronta questioni esistenziali che toccano ciascuno di noi, il ciclo della vita dalla nascita alla morte. Queste sono le ossessioni di Maurizio Cattelan, le sue opere sono antenne sincronizzate con il mondo, capaci di catalizzare la nostra eseprienza della storia, anche quando si tratta di eventi drammatici». 

«L’arte affronta gli stessi temi dall’inizio della storia dell’uomo: creazione, vita, morte.  – Evidenzia Maurizio Cattelan – I temi si intrecciano con l’ambizione di ogni artista di divenire immortale attraverso il proprio lavoro. Ogni artista deve confrontarsi con entrambi i lati della medaglia: un senso di onnipotenza e di fallimento. È un saliscendi di altitudini inebrianti e discese impervie. Per quanto possa essere doloroso, la seconda parte è anche la più importante. Come tutte quelle che l’hanno preceduta, questa mostra è un concentrato di tutti questi elementi».

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