La pesca illegale registra un calo del 70% grazie alla presenza costante della Guardia di Finanza e di Sea Shepherd

Grazie alla collaborazione con le autorità italiane Sea Shepherd ha messo in atto Operazione SISO6,
rimanendo nell’area tirrenica calabrese per un intero mese estivo, ventiquattro ore al giorno, sette giorni
su sette. L’operazione si è conclusa con un dato condiviso con la Guardia di Finanza: si è riscontrata una
diminuzione del 70% di pesca illegale rispetto allo stesso periodo del 2022.
Operazione Siso 6, in memoria di Maddalena, ha portato a grandi risultati nel sud Tirreno grazie alle
attività di pregio della Guardia di Finanza unite alla presenza incessante della nave Sea Eagle di Sea
Shepherd
nelle acque del Mediterraneo.
Dopo settimane di pattugliamenti e incessante sorveglianza l’equipaggio della Sea Eagle, autorizzato a procedere dalla Guardia di Finanza – Comando Navale di Vibo Valentia, ha individuato e disarmato alcuni palamiti privi di segnalazioni o di identificativi, pertanto abbandonati in mare, ma ancora capaci di mietere inutilmente vittime.
La terza settimana di Giugno inoltre la nave Sea Eagle ha collaborato, grazie al coordinamento della Guardia Costiera, con la nave Gregoretti per il recupero di due reti illegali nell’area del golfo di Sapri. La prima rete, individuata nelle prime ore del mattino, è stata completamente recuperata e salpata a bordo. Incastrati nel groviglio di plastica hanno trovato la morte diversi alletterati e un pesce spada.

La seconda rete purtroppo si era completamente aggrovigliata, diventandone impossibile il recupero direttamente in mare. E’ stata quindi trasportata fino al porto di Vibo Valentia per poi essere issata su una piattaforma dai rimorchiatori tecnici del porto di Vibo Valentia.
La campagna SISO è quest’anno alla sua sesta edizione e può registrare cifre importanti. Le operazioni di
recupero delle attrezzature abbandonate in mare si sono svolte in collaborazione con le autorità e hanno
permesso di liberare il mare da 30 chilometri di lenze principali e da 2000 ami legati alle “braccia”
secondarie. I dispositivi recuperati erano privi di identificativo, sarà pertanto impossibile risalire a chi abbia violato la Legge. In questi casi l’attività rientra nella cosiddetta pesca Illegale,
Non regolamentata e Non documentata (INN).

I risultati della presenza costante negli anni dei volontari di Sea Shepherd sono immediati e
visibili quotidianamente a chi solca le acque tirreniche: video di avvistamenti di capodogli, gruppi numerosi di stenelle, pesci spada hanno popolato i social questa estate. Un enorme gruppo di grampi ha
accompagnato per quasi un’ora la navigazione della Sea Eagle.
Con l’arrivo della luna nuova di maggio
inoltre l’orizzonte si è popolato dell’animale più nobile del Mediterraneo: il Tonno Rosso.
Mandrie di tonni
rossi hanno iniziato a occupare quest’estate il tirreno meridionale per la stagione riproduttiva. Un animale
che va protetto costantemente se si considera che il tonno rosso era entrato nella lista IUCN ad alto rischio di estinzione poiché se ne registrava solo il 10% della sua precedente popolazione.
Sea Shepherd questa estate ha solcato i mari italiani con due imbarcazioni e un equipaggio a terra a
contrasto della pesca illegale. Le operazioni, alcune ancora in corso, hanno coinvolto quasi 150 volontari
provenienti da 20 diverse nazionalità. L’occhio vigile dei volontari ha scandagliato quasi 3000 miglia di notte e giorno, in supporto alle autorità italiane, per contrastare il bracconaggio.

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