Il mio amico Tempesta

La storia del film parte in Normandia nel 2001, quando nella stessa notte, nella stalla viene partorito il cavallino Tempesta e allo stesso tempo il bebè Zoe (la madre perde le acque mentre il marito e’ nella stalla e l’ambulanza ritarda) .
La bambina e la cavalla Komploteur, destinata alle corse diventano simbolicamente due gemelli a partire dal fatto che sono nati insieme.

La bambina cresce con l’idea di questo legame cosi’ stretto che diventa inseparabile dalla cavalla.
Il padre un giorno, durante un allenamento cade dal traino per evitare che la cavalla impetuosa colpisca la figlia e una sua amica al ciglio della strada. Un presagio. Che si ripete quando il padre di Zoe corre in pista ed ha un altro incidente a causa del carattere tempestoso della cavalla.
Nel frattempo indisturbata Zoe cavalca a pelo la cavalla, che manco a dirlo, con lei è tranquilla.

Da Komploteur nasce poi Tempesta, che ha un rapporto ancora più stretto con la bambina.
Il nome è un altro presagio perchè la tempesta arriva davvero e mentre il padre sta gareggiando in pista e vince, Zoe alla fattoria per tranquillizzare il cavallo e viene calpestata diventando paraplegica.
Siamo a un terzo del film e la bambina dapprima depressa poi determinata grazie all’affetto del cavallo vuole realizzare comunque il sogno di cavalcare e forse gareggiare con Tempesta.

Il regista di Belle e Sebastien, Christian Duguay, dirige con maestria un film per bambini e adulti e nel cast troviamo la giovane Carmen Kassovitz (figlia di Mathieu, quello di L’odio, Il favoloso mondo di Amelie, Fiumi di porpora) la madre Melanie Laurent (Bastardi senza gloria e altri film d’autore diretti da Angelina Jolie (By The Sea) e deve il suo esordio all’allora esordiente alla regia Gerard Depardieu (Un ponte tra due fiumi del 1999). Ma ci sono anche Danny Huston (21 grammi, Via da Las Vegas e L’aviatore) e Carole Bouquet (quell’oscuro oggetto del desiderio, New York Stories, Tango e Troppo bella per te!).

Un film sulla passione, sull’amore per gli animali, sull’umanita’ intrinseca nei cavalli che sono tra gli animali piu’ sensibili e vicini a quello che gli esseri umani dovrebbero essere e dovrebbero prendere esempio. Tratto da uno dei racconti della raccolta Il piu’ bel cavallo del mondo scritto da Christophe Donner. (Tiziano Sossi)

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