Il 29 luglio è la giornata Mondiale della Tigre

Non esiste forse animale più affascinante.

Elegante, misteriosa, impavida, temutissima.
E’ la tigre, felino così maestoso e necessario da essere stato celebrato annualmente dal mondo proprio il 29 luglio.

La Giornata Mondiale della Tigre è stata istituita durante il Summit sulla Tigre di San Pietroburgo nel 2010 al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica e supportare la conservazione della specie. Alla conferenza i 13 paesi che ospitano la tigre – Bangladesh, Bhutan, Cambogia, Cina, India, Indonesia, Laos, Malesia, Myanmar, Nepal, Russia, Thailandia e Vietnam –  hanno fissato l’ambizioso obiettivo di raddoppiare il numero delle tigri selvatiche entro il 2022.

MINACCIA DI ESTINZIONE

Molti apprezzano il fascino senza tempo della tigre, ma disconoscono che la stessa specie simbolo, però, nonostante i tanti sforzi di conservazione, ancora oggi è protagonista di un inarrestabile declino.

All’inizio del secolo scorso erano circa 100mila le tigri ancora libere in natura. Oggi ne restano solo 3.890 individui, distribuiti in maniera disomogenea in 13 differenti Paesi (India, Nepal, Bhutan, Bangladesh, Russia, China, Myanmar, Thailandia, Malesia, Indonesia, Cambogia, Laos e Vietnam), con un calo della popolazione stimato di circa il 97% rispetto a un secolo fa.

In India c’è la popolazione più numerosa, con 2.226 tigri censite, mentre negli altri Paesi la situazione è più grave. Tra Russia e Cina e si contano circa 450 tigri dell’Amur, una sottospecie unica ormai a forte rischio di estinzione, mentre in Indonesia sopravvivono solo circa 400 tigri di Sumatra, mentre in alcune aree si contano poche decine di individui. Secondo recenti studi è il Sud-est asiatico l’area in cui le tigri stanno soffrendo di più a causa del bracconaggio: la più grave causa del declino di questo splendido felino. (Dati stimati dal WWF Italia).

Purtroppo il bracconaggio di questo animale viene fondato su basi molto medioevali legati a credenze (perlopiù orientali) che vedono negli organi interni della tigre dei principi preziosi da utilizzare come medicinali.

Fortunatamente in Nepal, dal 2013 a oggi, le tigri sono aumentate da 198 a 235, con un incremento della popolazione del 19%. Grazie a questi sforzi abbiamo dei timidi segnali positivi, come il dato che riporta l’aumento del numero globale di tigri dai 3.200 individui stimati nel 2010 ai 3.890 odierni. (FONTE DATI WWF ITALIA)

COSA FARE IN CONCRETO?

In che modo si può raggiungere l’ambizioso obiettivo predisposto dai 13 Paesi per raddoppiare il numero delle tigri?

Ecco alcune preziose soluzioni proposte:

  1. Aumentare il controllo e la tutela dell’ habitat della tigre ed il monitoraggio degli esemplari;

2. Creare corridoi di passaggio nell’habitat delle tigri sempre più frammentato e distrutto,  e proteggerli affinché le tigri possano avere dei percorsi sicuri;

3. Informare e sensibilizzare sulle tigri;

4. Ridurre la domanda di prodotti fatti con parti di tigre utilizzati nella medicina asiatica e chiudere le “farm” illegali delle tigri;

5. Coordinare le azioni locali ed internazionali, implementando e rafforzando il supporto delle leggi dei governi locali per la tutela delle specie selvatiche, rendendo inoltre più dure e aspre  le pene.

Quindi cosa possiamo fare ancor più concretamente noi tutti, amici di Radiobau?

Sicuramente non frequentare gli zoo, nè tantomeno consumare prodotti per il corpo o per il vestiario che siano fatti con parti di animali selvatici. E ovviamente amare questo felino come tutti gli animali, indistintamente.

Ogni goccia fa la differenza, sempre.

Roberta Bussolati

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