USA al via il bando allo spinnamento degli squali

Manca solo l’Ok da parte della Camera, ma con buone probabilità gli USA hanno finalmente bandito la crudele pratica dello ”shark finning” per salvaguardare gli squali.

Avevamo già parlato della tremenda pratica del finning, il taglio delle pinne (parti ritenute più redditizie e ‘gustose’) degli squali molto praticato in Oriente per questioni di mero business.

Privi delle pinne, gli squali non riescono a muoversi correttamente e rimangono ancorati ai fondali, spesso lasciandosi morire. La pratica del finning ha risvolti drammatici per quanto concerne l’estinzione degli animali stessi e la salute dell’intero ecosistema marino.

L’8 giugno il Senato americano ha infatti approvato con 68 voti a favore e 32 contrari lo U.s. innovation and competition act, un enorme pacchetto da 250 miliardi di dollari pensato per aumentare i  degli Usa soprattutto nei confronti della Cina. Questo, però, contiene anche numerose iniziative che sono state giudicate come poco attinenti all’obiettivo primario, tra cui quella per la salvaguardia degli squali e lo stop allo spinnamento.

Il provvedimento è chiamato Shark fin sales elimination act (Sfsea) e punta a vietare la commercializzazione delle pinne di squalo e di prodotti che le contengono. 

La proposta è stata dettata dal senatore repubblicano Michael McCaul, del Texas, e da Gregorio Kilili Camacho Sablan, indipendente delle isole Marianne, che ha dichiarato: “Il forte supporto bipartisan ricevuto dalla norma dimostra chiaramente che dobbiamo porre maggiore attenzione alla protezione dei nostri oceani e alle forme di vita che li abitano”.

“Le orribili pratiche di spinnamento stanno eliminando gli squali e ponendo molte specie sull’orlo dell’estinzione, ha commentato McCaul, secondo cui la nuova legislazione “promuoverà la conservazione e le pratiche di pesca sostenibili, che fanno bene all’ambiente e all’economia”.

La proposta di legge, che ha ricevuto supporto anche da parte del presidente Joe Biden, dovrà ora essere approvata dalla Camera.

Quel che è noto è che il problema dello spinnamento degli squali non è tematica solo americana: secondo diversi studi, negli ultimi cinquant’anni la popolazione degli squali si è ridotta del 70%, un valore davvero preoccupante.

Nell’Unione Europea la pratica è stata resa illegale dal 2003, ma la legge prevedeva diverse eccezioni che di fatto rendevano possibile la sua continuazione. Solo nel 2013 sono state eliminate le varie esenzioni, proponendo una norma secondo cui gli squali devono essere trasportati e sbarcati dai pescherecci senza che le pinne siano state eliminate.

Purtroppo sono ancora tanti i Paesi che praticano con regolarità questa pratica: nonostante la sua illegalità, l’Australia continua a favorire pratiche di commercializzazione delle pinne di squalo, è rilevante invece in Cina e in Malesia, dove il tutto è legalmente permesso.

RadioBau si impegna a schierarsi a favore dello stop di certe atroci e medioevali attività.

Se volete saperne di più, vi invitiamo a rivedere l’articolo precedente:

https://radiobau.it/2021/06/03/il-finning-una-pratica-crudele-per-una-ciotola-di-zuppa

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