IL GRISO: il cane di Don Bosco

Il 31 Gennaio secondo il calendario si festeggia San Giovanni Bosco, fondatore dei Salesiani, che nacque il 16 agosto 1815 in una modesta cascina, dove ora sorge il Tempio di Don Bosco, nella frazione collinare I Becchi di Castelnuovo d’Asti
Figlio dei contadini Francesco Bosco e Margherita Occhiena , che seguira’ Giovanni Bosco per tutta la sua vita… Giovanni Bosco per la tutta la sua vita ebbe a fianco “il miglior amico dell’uomo”, IL CANE e in svariate occasioni i vari cani che si avvicendarono nel suo cammino gli salvarono la vita!

Don BoscoQuando era ancora studente a Chieri strinse una vera amicizia con il cane di suo fratello Giuseppe, un bracco, solitamente cani per la caccia.
Giovanni invece gli insegnò a prendere al volo pezzi di pane… e a mangiarli solo quando aveva il permesso di farlo.
Lo addestrò a salire e scendere dalla scala del fienile, a fare salti. “Bracco” lo seguiva ovunque e, quando Giovanni lo portò in regalo ad alcuni parenti di Moncucco, l’animale, in preda alla nostalgia, tornò da solo a casa, alla ricerca del suo amico.
Nella vita di don Bosco un grande ruolo lo ha il cane grigio, èl Gris’, (per dirla alla piemontese.)
Questo cane misterioso diventò protagonista di racconti fantasiosi quasi leggendari e lo stesso don Bosco nel tempo si prese la briga di chiarire raccontando “la pura verità” alla fine delle sue “Memorie dell’Oratorio”.
E’ verso il 1850, che don Bosco e’ spesso vittima di agressioni per strada…. per raggiungere l’oratorio, doveva infatti attraversare una striscia di terreno abbandonato invaso da cespugli e un bosco di acacie.
Una sera particolarmente buia, rincasando con una certa ansia scorse un grosso cane. Il cane non manifestava alcun atteggiamento ostile e don Bosco si avvicino’ per lo accarezzarlo, il cane gli fece le feste e lo accompagnò fino all’oratorio; per poi sparire ritornando ad accompagnare don Bosco piu volte.
Un’altra storia riguarda una notte nebbiosa, lungo la strada che conduce dalla basilica della Consolata all’ospedale Cottolengo (siamo in Torino centro), don Bosco si rese conto che due uomini che procedevano davanti a lui regolavano il loro passo in base alla sua andatura.
Passò sull’altro marciapiede e anche i due uomini si spostarono, ormai era troppo tardi per cambiare strada i due malviventi lo aggredirono avvolgendolo in un mantello. In quel moneto apparve il Grigio, che abbaiò fragorosamente, fece perdere l’equilibrio a uno degli uomini spingendolo con le zampe e saltò alla gola dell’altro.
Gli aggressori, terrorizzati, pregarono don Bosco di fermare il cane.
Don Bosco richiamò l’animale, che continuava ad abbaiare, e corse fino al Cottolengo.
Don bosco ed il Grigio Un ultimo significativo racconto, narra che una sera Mamma Margherita cercava di dissuadere il figlio dall’ uscire, ma don Bosco era deciso ad avviarsi facendosi accompagnare da alcuni ragazzi grandi e coraggiosi. Il Grigio sdraiato davanti alla porta non sembrava intenzionato a spostarsi.
Don Bosco gli ordinò: «Alzati e vieni anche tu con noi». Invece di obbedire, il cane si mise ad abbaiare e rifiutò di spostarsi.
Don Bosco tentò due volte di scavalcarlo, ma il Grigio gli impedì di passare. Mamma Margherita allora disse a Giovanni Bosco «Se non vuoi ascoltare me, ascolta almeno il cane».
Solo in seguito si venne a sapere che quella sera era stata organizzata una imboscata per uccidere il futuro santo.
Don Bosco racconto’ di aver visto il Grigio per l’ultima volta nel 1866 sulla strada per Moncucco, verso la fattoria Moglia.
Il Grigio venne chiuso in una stanza, per evitare che i cani da guardia della fattoria lo attaccassero, piu tardi quando qualcuno andò a portargli da mangiare, Il Griso …. era misteriosamente scomparso.

«Questo cane è una creatura degna di nota nella mia vita! Affermare che sia un angelo farebbe sorridere, ma non si può nemmeno dire che sia un cane comune”
Furono le parole di San Giovanni Bosco a proposito di questo suo straordinario Amico!

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