Ospite di Radiobau Gianluca Felicetti Presidente LAV, per raccontarci le ultime magnifiche novita’ che riguardano il mondo degli animali “detenuti” a scopo intrattenimento!
– “C’e’ una grossa novita’, dopo anni di manifestazioni, raccolta firme e tutto il lavoro che e’ stato fatto in questi anni, la vera novita e’ che dentro un provvedimento generale sugli spettacoli dal vivo, il Ministero dei Beni e delle Attivita’ Culturali, ha inserito anche la Graduale Dismissione degli Animali dai Circhi!
Questo vuol dire che per la prima volta in un testo proposto dal Governo, abbiamo anche in Italia la possibilita’ dopo altri 21 paesi in tutto il mondo, di fare qualcosa di concreto, oltre a tutto quello che abbiamo sempre fatto, denunce, processi nei tribunali ecc… Quindi una grossa novita’ che dobbiamo sostenere e se possibile migliorare!”
Abbiamo detto graduale, spieghiamo perché!
– “Se fosse per noi e’ chiaro che gli animali nei circhi non dovrebbero più starci a partire da adesso e subito. Ma nonostante la nostra buona volonta’ andremo incontro all’enorme problema di oltre 2000 animali impiegati nei Circhi Italiani che avrebbero bisogno di una nuova casa, e per non farli finire nei Giardini Zoologici, abbiamo bisogno di strutture adeguate. Dobbiamo sostenere e se possibile migliorare questo decreto, per esempio facendo in modo che questo “graduale” abbia una data di scadenza”
L’intervista prosegue su RadioBau, mentre Vi lascio qui sotto tutta la documentazione relativa agli animali impiegati nei luogo di svago…se cosi’ possiamo definirli!
Con una recente Nota inviata alla LAV il Ministero dell’Ambiente ha confermato il principio per cui gli spettacoli con animali sono contrari alla normativa che autorizza i giardini zoologici. Rispondendo alle richieste formulate dall’Associazione lo scorso 16 settembre, in una lettera diretta ai Ministeri dell’Ambiente e della Salute, il Ministero dell’Ambiente ha inoltre riaffermato che sarà negata la licenza di giardino zoologico alle strutture che non rispettano i requisiti minimi richiesti dalla normativa italiana ed europea.
Il 16 settembre LAV e Born Free Foundation hanno inviato ai Ministeri dell’Ambiente e della Salute il Rapporto su rilievi e criticità di alcune strutture di detenzione ed esposizione di animali selvatici ed esotici aperte al pubblico – frutto di sopralluoghi condotti nell’estate del 2015 presso alcune strutture che detengono animali selvatici ed esotici aperti al pubblico in Italia – ma già nel corso del 2015 e all’inizio del 2016 le Associazioni hanno sottoposto ai Ministeri dell’Ambiente e della Salute, e al Corpo Forestale dello Stato, dei rapporti (corredati da documentazione fotografica e video) che evidenziavano numerose criticità relative alla conformità con la legislazione vigente in alcune strutture che espongono al pubblico animali esotici e selvatici, terrestri ed acquatici.
Quanto osservato da LAV e Born Free Foundation dal 2010 e 2015 registrava un trend generale di scarsa applicazione dei requisiti richiesti dalla normativa, sia in strutture con licenza che senza licenza
“La Nota del Ministero conferma quanto segnaliamo da anni – affermano le Associazioni – e ribadisce chiaramente il divieto, troppo spesso violato, di usare gli animali detenuti in strutture zoologiche, per esibizioni. Gli spettacoli con animali selvatici ed esotici costretti a comportamenti innaturali in ambienti artificiali, quali zoo e delfinari non hanno nessuna portata educativa, si tratta solo di una ridicolizzazione degli animali, strumentale al divertimento del pubblico”.
Durante le visite presso le strutture, le Associazioni hanno rilevato diverse criticità sia a livello di infrastrutture che in relazione al benessere e alla salute di alcuni animali.
Molte delle situazioni in cui gli animali sono stati osservati dalle Associazioni, in un periodo compreso tra il 2013 e il 2015, non garantivano, inoltre, il soddisfacimento dei bisogni specie – specifici.
In particolare le attività di spettacolarizzazione degli animali, tipiche dei circhi e contrarie alla filosofia e normativa sui giardini zoologici, sembrano essere una costante nella maggior parte delle strutture visitate, anche in strutture che hanno già da tempo ottenuto la licenza di giardino zoologico.
In alcuni casi gli animali venivano tenuti in recinti o aree limitrofe a quelle dove si svolgeva lo spettacolo, in condizioni che in nulla riflettevano i loro bisogni etologici.
Per queste situazioni LAV e Born Free hanno raccomandato la chiusura di alcune aree e il trasferimento di alcuni degli animali in strutture adeguate almeno ai criteri previsti dalle norme in vigore “ora che il Ministero dell’Ambiente ha ribadito che ‘l’utilizzo degli animali in attività spettacolari è stato vietato’ ci aspettiamo che intervenga per sanare le situazioni fuori norma, se necessario negando o ritirando la licenza di giardino zoologico, assicurandosi che gli animali attualmente utilizzati negli spettacoli siano rapidamente ospitati in aree adeguate ai loro bisogni etologici specie- specifici”, proseguono le Associazioni.
Il Ministero dell’Ambiente, che a seguito di regolari controlli ha confermato la presenza di diverse criticità, alcune delle quali dovrebbero essere superate da nuovi piani di riqualificazione in itinere, ha annunciato anche di aver chiesto, ad alcune delle strutture visitate, l’adozione di azioni per il benessere e la salute di alcuni animali.
LAV e Born Free Foundation restano in attesa, dunque, di riscontrare nel breve periodo i cambiamenti annunciati, preoccupati che tanti animali si trovino ancora in condizioni inadeguate e che il pubblico possa essere soggetto a problematiche relative alla sicurezza e alla salute pubblica, nei tanti zoo privi di licenza ancora aperti in Italia.
Le Associazioni chiedono, infine, al Ministero dell’Ambiente di voler sviluppare un Piano Nazionale sui giardini zoologici che, con l’ausilio di formazioni specifiche, consenta di applicare un approccio sistemico ed integrato nei riguardi di tutte le strutture zoo (con o senza licenza) sul territorio nazionale, al fine di rettificare in breve periodo le situazioni critiche e garantire che i criteri minimi di gestione delle specie siano assicurati.
L’Italia rimane purtroppo uno degli Stati dell’Unione Europea con scarsa e tardiva applicazione della normativa sui giardini zoologici >(Direttiva UE 1999/22/CE e Decreto Legislativo n. 73 del 2005), recepita in Italia solo nel 2005 dopo una sentenza della Corte di Giustizia Europea, e la sua lenta applicazione risente di un ritardo decennale che ha causato anche una procedura di pre-infrazione (EU Pilot) aperta contro l’ Italia dalla Commissione Europea nel 2013.
Questo ritardo ha favorito il mantenimento sul territorio italiano di varie decine di strutture che espongono animali selvatici al pubblico senza però aver ancora ottenuto licenza di giardino zoologico o autorizzazione alla deroga da tale licenza. Inoltre la mancanza di regolari ed efficaci controlli ha potuto permettere il perpetuarsi dell’utilizzo di animali a fini di spettacolo in alcune strutture, con e senza licenza, e la gestione inadeguata di diverse specie, questo perché, nonostante gli Stati Membri dell’UE siano responsabili dell’applicazione della normativa sugli Zoo spesso non hanno a disposizione personale formato sulle specie selvatiche ed esotiche, sui bisogni etologici e sul benessere animale di quelle specie.
In relazione alle licenze relative ai giardini zoologici, dalle informazioni avute a seguito di un accesso agli atti richiesto dalla LAV, ad ottobre 2015 la situazione era la seguente:
– n. 23 strutture con licenza;
– n. 32 strutture in varie fasi del percorso di licenza (dalla presa in esame della licenza alle ultime fasi prima del rilascio della stessa);
– n. 2 strutture sotto sequestro;
– n. 8 strutture chiuse per diniego di licenza;
– n. 33 strutture escluse.
Nel 2015 la Commissione Europea ha prodotto un documento realizzato proprio come strumento formativo per le autorità competenti all’ applicazione della normativa sugli zoo negli Stati Membri dal titolo ‘Direttiva UE Zoo- Buone Pratiche’ e una serie di eventi formativi sono stati organizzati in vari Stati dell’ UE dalla Commissione Europea in collaborazione con la Born Free Foundation e dal network europeo degli ordini dei veterinari FVE.
La Direttiva Europea sugli Zoo è attualmente in fase di valutazione da parte della Commissione Europea per verificarne la sua efficacia in vista di una possibile revisione. La LAV insieme al network europeo Eurogroup for Animals e Born Free Foundation, è stata scelta per essere uno stakeholder chiave per l’Italia in questo processo.
La Commissione Europea ha promosso un processo di consultazione europea sul ruolo degli Zoo in Italia e in Europa, rendendo disponibile un questionario diretto ai cittadini europei, con il quale raccogliere suggerimenti su come migliorarli. Per partecipare bisogna compilare, entro l’8 dicembre 2016 il questionario online: https://ec.europa.eu/eusurvey/runner/ZoosREFITpublic.
LAV e Born Free Foundation auspicano che gli animali non debbano più essere detenuti in strutture confinate, in Paesi lontani dai loro habitat naturali e che le strutture zoologiche vengano convertite in strutture di recupero.
Contemporaneamente le Associazioni vigilano sulla corretta applicazione della normativa sui giardini zoologici in Italia affinché MAI PIU’ si debba assistere alla detenzione di animali in cattività in condizioni simili a quelli osservati nel corso di alcune visite.