Raggiunte più di 1milione e 200mila firme contro il commercio di pinne di squalo nell’Unione Europea

Finalmente una splendida notizia dal mondo dei mari: l’iniziativa STOP FINNING – STOP THE TRADE (www.stop-finning-eu.org) che vedeva come data ultima di espressione di voto il 31 gennaio 2022, ha raggiunto per la precisione 1.202.122 firme. E cosa significa ciò?

La fine legale del commercio e del transito delle pinne di squalo all’interno dell’Unione Europea, a cui potranno finalmente far appello legalmente i cittadini Europei.

Siamo estremamente soddisfatti del risultato raggiunto” dichiara il presidente di Sea Shepherd Italia Andrea Morello: “La soglia minima del milione di firme è stata raggiunta con ben 12 giorni di anticipo rispetto alla scadenza del 31 Gennaio, e i dati odierni non fanno altro che confermare la netta volontà dei cittadini Europei di voler contrastare questo orribile commercio.”

La raccolta delle firme permetterà di avviare un procedimento politico, al termine di cui la Commissione Europea dovrà esprimersi circa la legislazione vigente.

Un successo senza eguali e al di sopra di ogni aspettativa: la soglia minima assegnata ad ogni Paese doveva essere superata da almeno 7 Nazioni europee, ma si sono uniti ben oltre 17 Paesi.
Oltre all’Italia infatti Austria, Francia, Germania, Ungheria, Malta, Olanda, Belgio, Croazia, Finlandia, Danimarca, Irlanda, Grecia, Cechia, Lussemburgo, Portogallo e Spagna hanno superato la quota parte loro assegnata. Alcuni di questi si sono distinti con punte di partecipazione del 685% di firme richieste, è il caso della virtuosa Germania, 592% la Francia, 229% l’Austria; l’Italia ha raccolto oltre 70mila voti, il 128% di quanto a noi chiesto.

Fonte foto Sea Shepherd Italia

STOP FINNING – STOP THE TRADE chiede a gran voce al Parlamento europeo di vietare l’importazione, l’esportazione ed il transito di pinne di squalo all’interno dell’Unione Europea. Rappresentata da Nils Kluger (Stop Finning Germany) e Alex Cornelissen (Sea Shepherd Global) l’iniziativa è stata sostenuta da più di 90 organizzazioni di protezione dell’ambiente e degli animali e ha coinvolto un gran numero di persone in tutta Europa.

Come sappiamo, infatti, (vedi articoli precedenti) la fine del commercio di pinne di squali è una necessità urgente, perché ogni anno sono 70 milioni gli squali che muoiono per mano dell’uomo, ed essendo gli squali fondamentali per la vita dell’Oceano, la loro estinzione causerebbe danni tragici per lo stesso equilibrio umano.

Nell’Unione Europea, il modo più cruento per ottenere le pinne di squalo – il cosiddetto finning – è ufficialmente vietato. Nel finning, le pinne vengono tagliate a bordo del peschereccio e lo squalo viene rigettato in mare, dove morirà per asfissia o dissanguato.
Maggiori informazioni qui: www.stop-finning-eu.org

Felici per la vittoria raggiunta, continueremo a combattere insieme per abolire ogni forma di atrocità esercitata sul mondo animale, perché c’è ancora tanta strada da compiere insieme.

Per gli Oceani.

Fonte foto Sea Shepherd Italia

Roberta Bussolati

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