8 agosto: Giornata mondiale del gatto

Ogni Paese ha dedicato al gatto un giorno di festa (in Italia è il 17 febbraio), ma dal 2002 l’International Fund For Animal Welfare, di cui fanno parte numerose associazioni che si occupano di animali, ha scelto l’8 agosto come data per celebrare gli amici felini in tutto il mondo. Indipendenti ma non troppo, eleganti, furbi e pieni di energia, i gatti conquistano sempre più cuori (e divani) di tutti.

Le ultime statistiche dicono che sono almeno sette milioni i gatti che abitano nelle case degli italiani, condividendo con loro ogni momento della giornata. Immortalati in tutte le pose e in ogni circostanza, durante il lockdown sono stati i più attenti frequentatori di videochiamate, riunioni e lezioni di fitness via web. E oggi sono i protagonisti indiscussi dei social (l’hashtag #WorldCatDay è tra le tendenze), letteralmente invasi di meme, foto, messaggi di auguri, ma anche appelli a non abbandonarli.

E’ proprio agosto il mese in cui molti felini si ritrovano senza casa e senza famiglia: un mese da sempre complicatissimo per gli animali domestici.

La Giornata Internazionale del Gatto, infatti,  è stata istituita l’8 agosto perché questo è il periodo in cui avvengono moltissimi abbandoni, le cucciolate di gatti randagi raggiungono l’apice e non sempre le associazioni animaliste riescono a trovare rifugio e cure per tutti. Lo scopo principale è sensibilizzare gli essere umani

Mentre la giornata mondiale del gatto nero (il 17 novembre)- una festa ideata dall’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente per difendere uno dei felini più eleganti da una superstizione che ne causa parecchi abbandoni e decessi-aiuta a capire quanto sia nociva la scaramanzia, la Giornata dell’8 agosto fa riflettere e invita all’azione.

Ricordiamoci sempre di passare all’azione e di non rimanere indifferenti nel caso ci trovassimo per strada e vedessimo un gatto abbandonato: la prima cosa da controllare, se il gatto si lascia avvicinare, è se ha il tatuaggio nell’orecchio o il microchip (ci si può anche far aiutare da un veterinario) ed eventualmente contattare l’Azienda Sanitaria locale per sapere come comportarsi. Intanto gli si può dare sicuramente acqua da bere e magari offrire anche qualcosa da mangiare, come croccantini o del cibo umido (meglio evitare sicuramente avanzi dei pasti e latte vaccino, non conoscendo le abitudini alimentari dell’animale).

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