Il Governo ha approvato venerdì scorso la nuova legge sulla vivisezione e oggi siamo in grado di leggere il testo che è stato trasmesso alla firma del Presidente della Repubblica per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
E’ stato confermato con qualche importante modifica lo Schema di Decreto Legislativo proposto dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, dopo la battaglia durata mesi sul rispetto dell’articolo 13 della Legge delega n.96 del 2013.
Fortunatamente non sono stati accolti i pareri a favore di un recepimento-fotocopia della direttiva, peraltro non vincolanti, espressi dalle relatrici delle Commissioni Sanità del Senato e Affari Sociali della Camera.
Con questo recepimento, reso più restrittivo, della negativa direttiva 2010/63 che speriamo venga annullata dall’Iniziativa Europea dei Cittadini, abbiamo comunque raggiunto degli obiettivi significativi. In Italia non sarà più possibile per legge:
· allevare cani, gatti e primati da laboratorio e, quindi, il famigerato “Green Hill” non potrà riaprire la sua fabbrica di beagle, a prescindere dall’esito del prossimo processo;
· effettuare esperimenti su scimmie antropomorfe (scimpanzè, oranghi, gorilla, gibboni, bonobo)
· effettuare esperimenti per la produzione e il controllo di materiale bellico;
· effettuare esercitazioni su animali per la didattica ad eccezione dei corsi universitari per la medicina veterinaria e il divieto si applica anche in scuole primarie e secondarie
· deridere i metodi alternativi e sostitutivi poiché vi sarà un Fondo per il loro sviluppo, pari al 50 per cento del fondo di rotazione di cui all’articolo 5 della legge 16 aprile 1987, n. 183;
· riutilizzare animali in esperimenti con livello di dolore grave a partire dal 1° gennaio 2017;
· ignorare le sanzioni, ora più efficaci, per chi viola le norme minime della legge;
· Inoltre, seppure solo dal 1° gennaio 2017 e previo riconoscimento di metodi alternativi, saranno vietati i test di droghe, alcool, tabacco e per trapianti di organi animali;
· Confermati i divieti di test su cani e gatti randagi e su animali resi afoni, altrimenti utilizzabili secondo la direttiva europea
La battaglia degli ultimi mesi ha dimostrato che è possibile mettere in crisi il sistema di potere della vivisezione e avere, comunque, una legge nazionale che, anche se per solo alcuni aspetti, è più restrittiva della direttiva europea 2010/63.
Per noi si tratta di un punto di partenza per nuove battaglie affinché – come per i test a fini cosmetici aboliti da un anno a livello europeo – si cambi effettivamente sistema di ricerca con i metodi sostitutivi già ampiamente praticati all’estero – negli oltre 600 laboratori italiani autorizzati che consumano quasi 900mila animali.
Per il non rispetto dell’articolo 13 della Legge-delega n.96 del 2013 riguardo all’obbligo di utilizzare animali solo in anestesia, diffideremo il Ministero della Salute e procederemo a denunciare tutte le autorizzazioni alla sperimentazione sugli animali che non rispetteranno il dettato, portando con la Magistratura i punti incompatibili del Decreto Legislativo fino alla Corte Costituzionale.
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