LAV; Chiede il divieto di importazione, detenzione e riproduzione di animali selvatici ed esotici. 

È di qualche settimana fa la notizia ripresa da vari giornali online (QUI) del sequestro, operato dal nucleo CITES dei Carabinieri Forestali di Roma, di un serval (gattopardo), tre Caracal (linci del deserto) e di sei daini, detenuti illegalmente in una abitazione privata.

Grazie ad un’operazione coordinata dalla Procura di Tivoli, gli animali sono oggi salvi e ospitati presso due CRASE (Centro Recupero Animali Selvatici ed Esotici). In particolar modo il serval, animale vietato perché in via d’estinzione ma anche perché nella lista degli animali “pericolosi”, è stato dato in custodia alla LAV presso le strutture del CRASE di Semproniano.  

Il serval sarà ospitato come gli altri animali salvati dalla LAV e oggi ospiti del Centro di Recupero di Semproniano, in Maremma, divenuto negli anni casa di leoni, macachi, zebre, cavalli, maiali, bertucce, tigri: oltre 200 animali, che in questi anni la LAV ha salvato da circhi, laboratori, allevamenti, traffico e altre forme di maltrattamento per garantire loro la protezione e l’amore che meritano. Le loro storie sono accomunate da dolore e sfruttamento, ma anche da un lieto fine comune: una nuova casa, fatta di amore e rispetto. 

Che siano animali vietati o no (si veda la storia della genetta pardina, parente dello zibetto, animale che causò lo spillover della SARS, sperso negli hangar dell’area Cargo dell’Aeroporto di Fiumicino), di qualunque specie e regno, il concetto è sempre il solito: come è possibile tollerare ancora che esseri viventi vengano considerati alla stregua di oggetti da collezione? Perché consideriamo “normale” vedere degli animali selvatici ed esotici, passare l’intera esistenza in una gabbia o in un terrario, nonostante vi siano evidenze scientifiche della loro sofferenza e dei rischi sanitari oggettivi per tutta la collettività? 

Entro l’8 maggio prossimo il Governo è chiamato ad approvare lo Schema di Decreto Legislativo per adeguare la normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento europeo 2016/429 relativo alle malattie animali trasmissibili prevedendo, come stabilito dall’articolo 14 lettera q) della Legge di delegazione europea n. 53 del 22 aprile 2021 – inserito grazie a un emendamento parlamentare, approvato con il parere favorevole del Governo, per la prevenzione di ulteriori zoonosi e pandemie come il Covid 19 e precedentemente Sars, Mers, influenza aviaria, Ebola, nonché come tutela degli animali, oggi principio confortato dalla previsione del nuovo articolo 9 della Costituzione – alcuni importanti cambiamenti fra i quali il divieto di importazione, detenzione e riproduzione di animali selvatici ed esotici. 

LAV chiede quindi ai Ministri della Salute Speranza, della Transizione Ecologica Cingolani e al Sottosegretario agli Affari Europei Amendola, di attuare la Legge-delega e dire basta a questa inutile sofferenza! Per unire la tua voce alla nostra e per saperne di più, vai su www.lav.it/esotici  

COSA CHIEDIAMO

  1. il divieto di importazione, detenzione, utilizzo e commercio di animali appartenenti a specie selvatiche ed esotiche nonché di prodotti da essi derivati con pena della reclusione e contestuale multa per coloro che vi contravvengano o che prelevino in natura, importino, esportino, detengano o utilizzino animali di specie protette
  2. il divieto per i detentori di animali esotici e selvatici già acquisiti di farli riprodurre, l’istituzione di un registro nazionale al quale gli animali e i detentori devono essere iscritti e l’obbligo di custodirli nel rispetto delle loro caratteristiche etologiche.
  3. pene più efficaci contro il commercio delle specie protette
  4. il divieto di vendita di animali, anche domestici, on-line e nei negozi
  5. il divieto di attività ambulanti, fiere e ogni altra forma di esibizione o spettacolo che coinvolgano animali, norme più efficaci contro il traffico dei cuccioli, la verifica della destinazione degli animali invenduti

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