Il Brutto Anatroccolo

cigni a Dongo “Voglio cercare di conquistarmi le generazioni a venire” avrebbe dichiarato in diverse occasioni Hans Christian Andersen e sembra esserci pienamente riuscito, le sue favole con i loro finali tristi e tragici come la Piccola Fiammiferaia o il Soldatino di Stagno sono infatti entrati nei nostri cuori.
Ma forse quella in cui è più facile ritrovarsi è il brutto anatroccolo, una fiaba molto famosa, perché sicuramente tutti noi, per un motivo o per un altro abbiamo vissuto una simile vicenda.
Viene narrata la triste storia di un anatroccolo emarginato perché diverso dagli altri. In una nidiata di anatroccoli, ne emerge uno dalle piume grigie, molto grande e goffo.
Questa diversità motivo di derisione da parte dei fratelli, provoca all’anatroccolo molta sofferenza fino ad indurlo a scappare.
Trascorre solo e abbandonato l’inverno rischiando di morire congelato. Ma alla fine, nel suo lungo viaggio raggiunge un lago nel quale vede nuotare dei bellissimi cigni. Resta affascinato dalla loro bellezza e si avvicina rapito dalle movenze di questi meravigliosi animali.
I cigni anziché allontanarlo lo accolgono tra di loro, ed è solo in quel momento che il protagonista, abituato ad essere evitato, si chiede il perché.
Lo capirà guardando il proprio riflesso nell’acqua, azione mai fatta pensando di essere brutto.
E invece scopre di essere a sua volta un meraviglioso cigno bianco.

cigni dongoE’ una favola autobiografica di Andersen, dal carattere molto sensibile avrebbe riversato nello scritto una parte della sua infanzia, insofferente sia per il suo aspetto fisico, era infatti molto alto fino a portare il 50 di scarpe, sia per il suo orientamento sessuale, a causa del quale non ebbe mogli o fidanzati, tranne l’amore nascosto e travolgente per un bellissimo ballerino del Royal Theatre di Copenaghen con cui ebbe una breve relazione nel 1860.
Un ballerino che sicuramente gli avrebbe ispirato l’immagine del cigno. Hans si ritrova perfettamente in quel brutto anatroccolo che solo dopo aver compreso chi è realmente, diventa un animale bellissimo.
Non solo Andersen: tutti noi per un motivo o per un altro siamo stati emarginati o abbiamo dovuto sopportare un difetto non gradito. Fisico, psicologico o di idee e pensieri.

Isabella Dalla Vecchia conduce Misteri Bestiali

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Questa favola insegna che sarà proprio questo difetto che ci distingue dagli altri, a rivelarsi un autentico dono in grado di portarci al di sopra della normalità.
Questa favola dalla trama tanto semplice è in grado di insegnare l’importanza di trovare persone del tuo stesso pensiero, veri fratelli con cui crescere insieme. Solo così possiamo diventare meravigliosi cigni bianchi, gli uccelli più belli del creato.
Solo così possiamo anzi capire che in realtà lo siamo sempre stati.
(Isabella Dalla Vecchia)

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