Circo? NO GRAZIE, i comuni adottino regolamenti di divieto

Ci giunge una mail in Redazione!
Arriva da “Arca 2000” una associazione Animalista delle Marche stufa di vedere durante la stagione estiva trasforamre la loro bella regione in un lungo litorale semintao da Circhi Baracconi. Con l’arrivo della bella stagione a fianco alle spiagge nei centri turistici arrivano i Circhi con la loro formula estiva “porta il bambino al Circo” che purtroppo pare piacere sempre troppo al piu’ dei vacanzieri, che non sanno come vivono gli animali, o semplicemente non vogliono pensarci!
Se ogni Comune Italiano mettesse leggi piu’ restrittive unendosi cosi’ alle richieste di Tutte le Associazioni Animaliste attive nel nostro Paese, raggiungeremo in breve il traguardo di paese civile all’avanguardia sui diritti degli animali. Ma forse questo non piace ai Comuni, che per qualche motivo a me ignoto preferiscono i tristi spettacoli di animali costretti a vivere al di fuori del loro habitat. Costretti a dormire in carrozzoni, costretti ad esibirsi in spettacoli che nulla hanno che a fare con la loro natura. (Davide Cavalieri)

Tra gli spettacoli che strumentalizzano gli animali trattandoli come oggetti e trasformandoli in pagliacci mortificando la loro natura, il circo è indubbiamente quello più popolare.
Se, come molte associazioni auspicano, entrasse di diritto nelle scuole un’educazione animalista, sicuramente decine di genitori e bambini non vedrebbero il circo come quello spettacolo di divertimento e spensieratezza che si vuol far credere, ma si comincerebbe a riflettere sulle condizioni indegne e umilianti in cui sono tenuti ed esibiti gli animali. Il concetto di maltrattamento di animali è cambiato, non occorre arrivare all’uccisione e alla tortura di un animale, la legge parla chiaro: il maltrattamento si misura sulla condizione minima di benessere che viene riconosciuta agli animali sulla base della loro natura etologica. Viene da sé che non si può accettare né considerare normale un elefante costretto a fare piroette a suon di musica, né la foca costretta a giocare con una palla facendo l’equilibrista né i leoni ammaestrati ridotti a cuccioli innocui in un contesto che nulla ha a che fare con la savana, la foresta, la giungla, e qualsiasi altro habitat dove vivono gli animali del circo per appartenenza di specie e razza.
Nessun animale, anche quello nato in cattività perde per sempre il suo istinto primario, nessuna animale potrà mai essere rispettato sotto la tenda di un circo, un’invenzione dell’uomo che ha snaturato e trasformato gli animali in soubrette a costo zero.
Eppure i circhi continuano a imperversare ogni estate, si attendano con tanto di permessi dei comuni, in barba alle linee guida del Cites che ha stabilito spazi minimi, vasche d’acqua all’aperto, visite veterinarie, obblighi di ricreare l’ambiente naturale per gli animali, norme che non sono assolutamente applicate nella piena impunità.
Quanti dei circhi che si attendano nelle nostre città garantiscono agli animali il minimo previsto dalla linee guida del Cites? E perché il circo con gli animali continua a godere di permessi per l’attendamento senza limitazioni stagionali (il comune di Alessandria ha deliberato che i circhi possano attendarsi solo nel periodo da gennaio a febbraio)
In questi giorni da Porto S.Giorgio a S.Benedetto imperversano i circhi, invitiamo la popolazione, i commercianti che espongono le locandine pubblicitarie e soprattutto i genitori a riflettere: uno spettacolo che si basa sulla umiliazione e la sottomissione forzata degli animali non solo non merita un pubblico pagante ma devono istituzionalmente essere abolito, come rifiuto a quella violenza e a quella sottocultura specista che non è degna di una società civile.

Associazione “Arca 2000” onlus diritti dell’animale malato
S.Benedetto del Tronto (Ap)
www.arca2000.it

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