SABATO 8 e DOMENICA 9 MARZO: rassegna CineGattoGraffica
Nell’ambito delle iniziative speciali organizzate in occasione della mostra MIAO, SI GIRA!, allestita al Museo del Manifesto Cinematografico di Milano fino al 7 aprile, sabato 8 e domenica 9 marzo, ad ingresso gratuito, si terranno le proiezioni della rassegna cinematografica più gattosa dell’anno, quattro capolavori del genere da non perdere assolutamente. Si comincia sabato 8 marzo con un gatto digitale davvero irresistibile:
Il gatto con gli stivali (ore 15.00) seguito da un classico senza tempo come Il gatto venuto dallo spazio (ore 17.00).
Si prosegue domenica 9 marzo, con un capolavoro del’animazione disneyana come Gli Aristogatti (ore 15.00) per proseguire poi con le atmosfere romantiche e sognanti di Colazione da Tiffany (ore 17.00).
Le proiezioni sono ad ingresso gratuito e verranno precedute da un’introduzione a cura degli esperti del museo.
Vi ricordiamo che per tutta la durata della mostra, sarà possibile consegnare alla cassa del Museo scatolette di cibo da destinare al gattile dell’Associazione Mondo Gatto di Via Schievano Milano!
IL GATTO VENUTO DALLO SPAZIO
Fedele al proprio stile, garantendo divertimento per tutta la famiglia, la Disney nel 1977 produce una divertente pellicola con un magnifico gatto Abissino come protagonista. Il gatto venuto dallo spazio racconta infatti dell’avventuroso atterraggio di fortuna sul nostro pianeta del gatto alieno Zunar-J-5/9 Doric-4-7. In grado di comunicare con gli uomini grazie ad uno speciale collare che amplifica le onde cerebrali, il gatto alieno, ribattezzato “Jake”, riuscirà a far riparare il suo disco volante grazie all’aiuto dello scienziato Frank Wilson. Jake, innamoratosi di una bella Persiana bianca di nome Lucy Bell, decide di restare sul nostro pianeta prestando giuramento come cittadino degli Stati Uniti.
Una volta tanto non si sceglie un Siamese per la parte del gatto protagonista ma uno splendido esemplare di Abissino, anzi una coppia di fratelli identici di nome Rumpler e Amber. Quest’ultima, ritenuta più espressiva del fratello, si accaparra le scene più importanti riuscendo ad aggiudicarsi il Patsy Award 1978. Nessun premio invece per la bella gatta Persiana Lucy Bell con cui Amber e Rumpler divisero il set. Nella versione italiana il gatto è “doppiato” dal grande Sandro Acerbo, voce storica di Brad Pitt, Will Smith e Michael J. Fox
GLI ARISTOGATTI Anche se ormai battono la quarantina, gli Aristogatti restano i “gattoni animati” più amati di tutti i tempi. Non c’è infatti spettatore, grande o piccino, che non ne ricordi una scena, una battuta o che non sappia canticchiare la strofa di una delle bellissime canzoni che compongono la colonna sonora del film. Usciti dalla fantasia degli animatori Disney nel 1970, sono un’allegra famigliola di mici dell’alta società che viene coinvolta in un’avventura che ha per sfondo la Parigi dei primi del Novecento. Succede che un’aristocratica signora, mezzosoprano dal glorioso passato, decide di lasciare l’intero patrimonio in eredità alla sua amatissima gatta Duchessa e ai suoi cuccioli. Il perfido maggiordomo Edgar cerca quindi di eliminare gli ereditieri baffuti per intascare il malloppo, ma senza aver fatto i conti con Romeo, il simpatico gattone di strada che aiuterà l’affascinante gatta e i suoi pargoli a tornare a casa. Davvero difficile dire quale sia l’Aristogatto più simpatico. Ce n’è per tutti i gusti. C’è Duchessa, mamma dei vivacissimi cucciolotti, presumibilmente una bella Angora dagli occhioni azzurri, ispirata agli animatori Disney dal viso felino di Liz Taylor. I micini: Bizet il musicista un po’ maldestro (nome originale Berlioz), Minou la micina vezzosa con la passione del canto (nella versione originale si chiama Maria proprio in onore della Callas) e il pittore Matisse (in originale Toulouse). E poi lui, il beffardo e scapestrato Romeo (nome originale Thomas O’Malley), “er mejo der colosseo”, soriano romano arrivato in Francia in autostop! Gli Aristogatti sono anche gatti musicali, che amano la musica, la suonano e la ballano. Si comincia con una lezione: in un accogliente salotto parigino Duchessa insegna le note ai suoi tempestosi cuccioli. Minou, vezzosa e altera, si scalda la voce, mentre Bizet suona il piano. Poi però arriva Matissse, che zompa sulla tastiera con le zampette sporche di vernice. E l’armonia va a farsi benedire. Top in classifica resta la presentazione canora di Romeo, una delle canzoni più divertenti della storia dell’animazione. Vista la bella Duchessa, immaginandola soletta, pronta per essere sedotta, il bel gattone romano (irlandese nell’originale) le canta una vera e propria serenata decantando le proprie doti di micio libero, che sta bene come sta, senza catene, che sta bene dappertutto, dalla Cina al Perù, e che meriterebbe addirittura un busto al Pincio! Dulcis in fondo, gran concerto! Balzando sui tetti di Parigi la famigliola giunge fino alla soffitta dove la jazz band di Scat Cat si esibisce con la sua scapestrata orchestra. “Tutti quanti voglion fare jazz” cantano in libertà, con un Siamese dagli occhi a mandorla che suona il piano con le bacchette!
Parte del successo de Gli Aristogatti va accreditato al doppiaggio italiano. Non tutti ricordano, infatti, che Romeo è doppiato nientemeno che da un grande Renzo Montagnani. La bella Duchessa ha invece la voce di Melina Martello, nome forse poco noto ai più, ma artista di grande calibro che ha prestato le corde vocali a Diane Keaton, Kathleen Turner, Mia Farrow e, per restare in casa Disney, alla terribile matrigna di Cenerentola. Il topino Groviera è Oreste Lionello, mentre la micina Minou ha la voce di Cinzia De Carolis, doppiatrice che in molti ricorderanno per il timbro più caldo e suadente regalato a Lady Oscar. Maurice Chevalier, che canta la sigla di testa, non lo ha doppiato proprio nessuno!