La Romania sceglie di Sopprimere i Randagi

LA ROMANIA TORNA AL PASSATO E IGNORA GLI APPELLI DA TUTTA L’EUROPA – I RANDAGI VERRANNO CATTURATI E UCCISI DOPO 14 GIORNI
E’ durata solo quattro ore la seduta della Corte Costituzionale rumena che doveva esprimersi sulla legge “ammazza randagi” approvata dalla Camera dei Deputati lo scorso 10 settembre.
Intorno alle 11.35 (ora italiana) di oggi le agenzie hanno lanciato la notizia, che ha gettato nello sconforto non solo i manifestanti che stazionavano davanti alla Corte dalle prime ore del mattino ma tutte le decine di migliaia di cittadini – in Romania e in Europa – che da due settimane erano scese in piazza per dire no alla legge.
“Nel giro di 2/3 anni l’Europa emanerà senza dubbio una Direttiva sugli Animali da Compagnia–dichiara la Presidente di Save the Dogs Sara Turetta – e la Romania sarà costretta a rivedere comunque questa legge barbara e senza senso. L’OMS e l’OIE hanno ripetutamente bocciato le uccisioni di massa come metodo per contenere il randagismo conclude amareggiata Turetta – ma i politici rumeni continuano volutamente ad ignorare queste indicazioni. E’ un comportamento inspiegabile, destinato a far soffrire non solo milioni di cani randagi ma anche a creare enormi tensioni sociali tra gli amanti degli animali e coloro che si improvviseranno “giustizieri fai da te”.
“Save the Dogs si è mobilitata nelle scorse settimane, contattando esponenti della politica e della diplomazia europea e incontrando –lunedì 23 settembre l’Ambasciatore di Romania a Roma, Dana Constantinescu. Inascoltati sono stati i richiami rivolti al Governo rumeno da numerosi Europarlamentari, dalle più grandi organizzazioni animaliste del mondo (tra cui IFAW, Human Society e WSPA) e dalla stessa Angela Merkel, che nei giorni scorsi ha avuto parole di
critica nei confronti della nuova legge.
Inutile anche l’appello di 300 esponenti di spicco della società rumena (cantanti, attori,intellettuali) che si sono schierati contro il provvedimento.
Sara Turetta partirà nei prossimi giorni alla volta della Romania per verificare la volontà delle amministrazioni di Cernavoda e Medgidia a proseguire con i progetti portati avanti dall’associazione italiana.
Il provvedimento riporta la Romania al 2001, quando un Decreto Legge diede il via ad una mattanza che solo a Bucarest fece 144.000 vittime, mentre a livello nazionale le cifre non sono mai state rese disponibili ma sono spaventose, visto il numero enorme di randagi presenti sul territorio.
La tragica morte del piccolo Ionut, lo scorso 2 settembre, in una zona periferica di Bucarest, presumibilmente attaccato da alcuni cani randagi,
aveva scatenato la reazione violenta dei media rumeni e di gran parte del mondo politico. In meno di due giorni la legge – che da due anni giaceva incompiuta nei cassetti della Commissione Parlamentare dell’Amministrazione Pubblica – è stata rivista e portata in Parlamento, dove è passata con la grande maggioranza dei voti
, annullando di fatto i passi avanti della 9/ 2008.
Solo la pressione delle associazioni animaliste ha permesso che 30 senatori bloccassero l’iter facendo appello alla Corte Costituzionale, la quale
oggi si è espressa e ha ritenuto “infondata la richiesta di revisione” fatta dai senatori.

Ufficio Stampa Save the Dogs and Other Animals onlus
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