Musica allegra, costumi coloratissimi, artisti sempre sorridenti e tanti animali: questa l’immagine del circo tradizionale, evocatrice di spensierati ricordi al gusto di zucchero filato. Un divertimento rassicurante, adatto a “bambini di ogni età”.
Peccato che si tratti solo di un’illusione, dietro la quale si nasconde un mondo basato sulla sistematica inosservanza dei bisogni degli animali. Non occorre essere dei fini etologi, per capire come l’ambiente del circo sia profondamente diverso dal loro habitat naturale; che i grandi felini soffrono se detenuti in pochi metri quadrati; che gli elefanti esibiti sono solo il simulacro dei loro simili selvatici, in quanto privati della loro reale natura di pachidermi abituati ad ampi spazi, lunghe rotte migratorie e complessa vita sociale.
Abbiamo tutti negli occhi l’immagine della giraffa fuggita da un circo a Imola, della sua ultima corsa alla ricerca della libertà. Chi pensa al circo non può ignorare la condizione di sofferenza cui sono costretti gli animali, tra addestramenti estenuanti, gabbie piccole e catene corte.
Paesi come Svezia, Finlandia, Israele, Singapore, Brasile e Costa Rica hanno già approvato leggi che vietano l’uso degli animali negli spettacoli circensi. Perché, invece, l’Italia continua a finanziarli, con cospicue sovvenzioni statali?
Città come Bologna, Modena, Rimini, Alessandria, Torino, e piccoli Comuni – come Bollate e Cogliate – hanno già adottato Regolamenti Comunali che vietano l’attendamento ai circhi con animali esotici, la cui detenzione sia in violazione delle Linee Guida Cites (Ministero dell’Ambiente).
E Milano, che cosa aspetta? Il Regolamento Comunale per la Tutela degli animali, in corso di elaborazione, sarebbe l’occasione giusta per esprimere, una volta per tutte, il dissenso allo sfruttamento degli animali e Milano dimostrerebbe di essere all’altezza della sua fama di città da sempre all’avanguardia nel riconoscimento e nella tutela dei diritti di chi non ha voce.
Nell’attesa che tale Regolamento venga approvato, però, i circhi continueranno ad attendare.
Chi condivide la nostra sensibilità, potrà esprimerlo personalmente domenica 18 novembre partecipando alla iniziativa organizzata da Lav e RadioBau, in collaborazione con le altre associazioni animaliste milanesi: si tratterà di un corteo allegro e festante, che dimostrerà la bellezza della vera arte circense, quella basata sulla bravura di acrobati ed artisti.
Rinunciare agli animali nei circhi non significa rinunciare al divertimento, ma guadagnare in civiltà.(Marianna Sala, Responsabile Lav Milano)