Catturata l’Orsa JJ4

Gli attivisti della Campagna StopCasteller commentano la conferenza stampa tenuta questa mattina dalla Provincia autonoma di Trento per dare notizia della cattura dell’orsa JJ4:

“Fugatti e De Col vaneggiano nei loro deliri di onnipotenza e fanno campagna elettorale. I veterinari della PAT li asseconderanno facendo l’eutanasia ad animali sani o rispetteranno il loro codice deontologico?”

“Abbattere e deportare 70 individui non risolve il problema legato alla convivenza.  Educazione e misure preventive, come chiudere alcune aree, spray al peperoncino, corridoi faunistici, non vengono neppure citate a dimostrazione che non c’è vera volontà di cambiamento o di proteggere la sicurezza delle persone ma solo interessi politici e di propaganda”

“Dimostrata grande ignoranza sulle basi stesse del progetto: 50/60 è il numero minimo, non massimo, di individui che consente la sopravvivenza di una comunità di orsi. Questa amministrazione non conosce la materia di cui parla. Fuori subito dal progetto. Sono pericolosi per gli orsi e per le persone”

“Stiamo organizzando una giornata di protesta davanti al Casteller per domenica 23 aprile”

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“Fugatti e De Col vaneggiano nei loro deliri di onnipotenza e fanno campagna elettorale”.
Questo il commento a caldo degli attivisti della Campagna StopCasteller a seguito della conferenza stampa tenuta questa mattina dalla Provincia autonoma di Trento per dare notizia della cattura dell’orsa JJ4.

“Il presidente della Provincia Fugatti e il dirigente della Protezione Civile De Col sono inamovibili sulla uccisione di JJ4, Mj5 e M62 e non desistono dal perseguire il loro piano inutile e crudele di riduzione drastica del numero di orsi a base di deportazioni ed eutanasie. Le dichiarazioni sono deliranti per diversi motivi – dichiarano gli attivisti – in primis non c’è nessun motivo scientifico che possa indurre a pensare che abbattere e deportare individui possa risolvere il problema legato alla convivenza.  Educazione e misure preventive, come quelle che tutti gli altri parchi del mondo applicano, non vengono neppure citate a dimostrazione che non c’è vera volontà di cambiamento o di proteggere la sicurezza delle persone ma solo interessi politici e di propaganda”.

“In secondo luogo – continuano i portavoce della campagna StopCasteller – stanno cercando di far passare queste morti come necessarie per far sopravvivere il progetto Life Ursus, progetto a cui non hanno mai dato alcun contributo se non bieca propaganda: non rispondono, infatti, delle gravi mancanze dimostrate nell’adottare le misura di sicurezza per evitare l’incidente a Caldes. Mostrano ancora una volta grande ignoranza sulle basi stesse del progetto, quando dichiarano di voler riportare il numero di orsi a quello previsto dal Progetto Life Ursus, cioè 50 esemplari. Dato totalmente falso dato che 50/60 è il numero minimo (non massimo!) di individui che consente la sopravvivenza di una comunità di orsi. Non si parla di incremento del monitoraggio, non si parla di programmi di educazione, non si parla di chiudere per alcuni periodi le aree delle madri, non si parla di scuole, di spray anti orso, non si parla di nulla se non di uccidere. Non si parla di tavoli tecnici con le altre regioni che hanno aderito al Life Ursus per realizzare corridoi per favorire la naturale migrazione in altre aree. Solo slogan e violenza. Torniamo con forza a ribadire che questa amministrazione non conosce la materia di cui parla e deve fare un passo indietro subito. Fuori subito dal progetto. Sono pericolosi per gli orsi e per le persone”.

“Ci domandiamo – concludono – con quale coraggio i veterinari della Pat faranno l’eutanasia ad animali sani contravvenendo così al loro codice deontologico e al loro giuramento”.

“Stiamo organizzando una giornata di protesta davanti al Casteller per domenica 23 aprile. Seguiranno maggiori informazioni sui nostri canali”.

Campagna StopCasteller

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