
“Se da un lato si può apprezzare sia l’omaggio all’opera dantesca, sia la maestria artigianale al centro della Maison Schiaparelli, dall’altro non si può non sottolineare come i tre look della collezione primavera-estate 2023, con le tre fiere dantesche – il leone, la lonza e la lupa – normalizzino e glorifichino la concezione e l’estetica degli animali come accessori e trofei. Sebbene, come afferma la Maison, le teste e le pellicce siano “creazioni di finta tassidermia” e si riferiscano all’allegoria della lussuria, dalla superbia e della cupidigia, il messaggio immediato, rispetto al riferimento culturale, che trasmettono è estremamente pericoloso e irresponsabile. Ha il pericolosissimo potenziale di stimolare la domanda di parti e prodotti di animali veri, sia come accessori di moda che come status symbol. Ogni artista deve essere consapevole dei messaggi, anche involontari, che la propria arte trasmette al mondo e soprattutto quando sono leader di industrie commerciali, questo punto diventa ancora più importante: indossare parti di animali non dovrebbe essere considerato e celebrato come moda. La caccia al trofeo rappresenta un grave problema di benessere animale e conservazione che minaccia la sopravvivenza di molte specie selvatiche in tutto il mondo, comprese quelle rappresentate nella collezione. Gli Stati Uniti e l’Unione Europea sono i primi due importatori mondiali di trofei di caccia ottenuti da specie animali in pericolo di estinzione, protette a livello internazionale. Si tratta di una pratica che, con riferimento all’allegoria dei peccati capitali, è caratterizzata anch’essa dalla lussuria, superbia e cupidigia dei cacciatori di trofei che uccidono migliaia di animali minacciati e ne esibiscono le parti del corpo per il proprio piacere. Il designer della Maison Daniel Roseberry parla della collezione come di un “omaggio al dubbio. Il dubbio della creazione e il dubbio dell’intenzione”. Senza ombra di dubbio l’intento dei cacciatori di trofei è quello di mantenere in vita il loro “hobby” elitario a spese della biodiversità. Invitiamo pertanto la Maison Schiaparelli a promuovere una tipo di alta moda maggiormente caratterizzato dalla compassione”.
Martina Pluda, Direttrice per l’Italia di Humane Society International/Europe
