Si chiama Kimera, è di mezza taglia ed è sopravvissuta miracolosamente al proiettile e successivo pestaggio accaduto in Val di Susa a opera di una persona non ancora identificata.
Piera Rosati, presidente LNDC Animal Protection: “Bisogna scoprire il colpevole e per questo chiediamo a chi ha sentito o visto qualcosa di collaborare con le Forze dell’Ordine. Queste persone sono un pericolo pubblico.”
È successo giovedì scorso in Val di Susa. Un uomo ha sparato a un cane di mezza taglia e, non contento, l’ha preso a calci provocandogli la perforazione dell’intestino. Il killer, di cui non si conosce per ora ancora l’identità, molto probabilmente ha premeditato il gesto da compiere per poi metterlo in atto: ora Kimera, questo il nome della cagnolina superstite, è tornata a casa e, anche se non è stato possibile estrarre il proiettile poiché troppo vicino alla spina dorsale, ciò che importa è che sia salva.
LNDC Animal Protection ha sporto denuncia contro ignoti e offre assistenza legale e sostegno alla famiglia di Kimera, lanciando al contempo un appello ai cittadini e chiedendo la massima collaborazione a chi abbia sentito o visto qualcosa il 20 ottobre scorso a Rubiana, il piccolo Comune in provincia di Torino, dove è accaduto il fatto. Ora è caccia all’uomo.
“Un gesto del genere è crudele, vile e non è giustificabile in alcun modo”, ha commentato preoccupata Piera Rosati, Presidente LNDC. “Mi sento di consigliare sempre a tutti di avere un costante controllo sui propri animali e non lasciarli girare da soli, come invece purtroppo accade ancora spesso in tanti piccoli centri, esponendo cani e gatti che hanno una casa e una famiglia che li ama a numerosi e grandissimi rischi. Viviamo in un momento storico di grande violenza e per alcuni soggetti è molto facile prendersela con un essere indifeso per sfogare le proprie frustrazioni e il proprio disagio psicologico che troppo spesso si trasformano in pericolosità sociale”, ha concluso Rosati.