Podcast: Fido, l’Hachiko italiano che aspettò il padrone per più di 14 anni

Fido, un nome, un fatto – Maurizio Di Maggio

Forse tutti hanno presente la storia di Hachiko, un cane giapponese- poi ispirazione di un famoso film- che attese il suo padrone all’angolo della strada vicino alla stazione di Shibuya, in cui però, quest’ultimo aveva avuto un incidente stradale mortale.

Eppure anche in Italia abbiamo avuto una storia davvero commovente e similare.

Cinquantasette anni fa, il 9 giugno del 1958, moriva Fido, il meticcio di pointer che attese per oltre 14 anni il suo padrone, un operaio ucciso in un bombardamento. Tutti i giorni lo accompagnava a prendere la corriera e lo attendeva al suo rientro. L’uomo perse la vita nel 1943, ma l’animale non smise mai di aspettarlo nella piazza del paese.

E’ proprio vero che tra cane e padrone permane un legame indissolubile, se non eterno.

Fido era stato trovato ancora cucciolo ferito in un fosso, una sera di inverno del 1941, da un uomo residente a Luco del Mugello, Carlo Soriani, operaio alle Fornaci Brunori di Borgo San Lorenzo. Soriani lo adottò e gli diede il nome di Fido.

Il cane si affezionò talmente al suo padrone che ogni mattina lo accompagnava da casa alla piazza centrale di Luco, dove Soriani prendeva la corriera per Borgo San Lorenzo. Fido poi tornava a casa, ma la sera si piazzava di nuovo alla fermata ad attendere l’arrivo del padrone. Nel dicembre 1943 Soriani fu ucciso in un bombardamento. Il cane, per oltre 14 anni, continuò a recarsi alla fermata, fino al giorno della sua morte.

La storia di Fido commosse ben presto grandi e piccini e balzò agli onori delle cronache, tanto che quando Fido era ancora in vita, gli venne dedicato un monumento in suo onore dal Comune del Borgo di San Lorenzo, a testimoniare l’esempio di purezza di amore e fedeltà.

L’opera, nota come “Monumento al cane Fido” era stata collocata a Piazza Dante accanto al Palazzo Comunale. Sul basamento, capeggiava la dedica: “A Fido, esempio di fedeltà”; il monumento era stato inaugurato alla presenza del cane e della vedova di Carlo Soriani. Pochi mesi dopo però, la statua in maiolica era stata vandalizzata ed il Comune, allora, la fece sostituire con una di bronzo.

Oggi Fido riposa vicino a Carlo e noi siamo certi che si siano incontrati nuovamente oltre l’arcobaleno.

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