HUGO BOSS diventa Fur Free… Parliamone un attimo per cortesia!

Joh Vinding, presidente della Fur Free Alliance, dice: “Hugo Boss è diventato un punto di riferimento nel mondo della moda, prendendo una netta posizione contro la crudeltà sugli animali per la produzione di pellicce. La Fur Free Alliance auspica che altri marchi del lusso seguano l’esempio di Hugo Boss, soprattutto perché le alternative ai materiali animali sono una realtà e sono alla moda”.
Bernd Keller, Brand and Creative Director Sportswear at Hugo Boss: “Dalla nostra collezione autunno/inverno 2016 e successive, non utilizzeremo più cane-procione o coniglio. Ciò significa che non utilizzeremo alcuna pelliccia animale in nessuna collezione Hugo Boss e stiamo dando un chiaro segnale … Oggi stiamo già offrendo con successo prodotti in eco-pelliccia ed eco-pelle. Vogliamo utilizzare questi prodotti per ispirare l’attuale e le prossime generazioni verso una nuovo tipo di lusso”.
Con questo “cambiamento” Hugo Boss si unisce ad una lista crescente di marchi e rivenditori fur-free, tra cui Tommy Hilfiger, Calvin Klein, Stella McCartney, Zara, e ASOS e tra gli italiani Elisabetta Franchi, Geox, Miniconf.
hugo
Questo in breve il comunicato stampa che abbiamo ricevuto in questi giorni, mandato dalla LAV che festeggia questo traguardo!
Va bene io sono il solito rompiscatole e diffido fino all’ultimo, forse perche’ la “roba da vestire” mi piace e sono spesso in giro a cercare “qualcosa che mi entri” come si suol dire per noi che siamo over 48!
Rimango piuttosto basito, nel leggere di Calvin Klein e di Tommy Hilfiger cosi’ Cruelty Free, sara’ perche’ ormai hanno dei prezzi cosi’ OSCENI, che non prendo in mano nulla se non nel periodo dei saldi, e se penso che una borsa possa essere di cuoio non la guardo neanche, ma devo rivedere le mie priorita’ esplorative pare!
Ricordo che qualche anno fa’ anche Armani aveva mandato un comunicato stampa simile a questo, per tornare sui suoi passi velocemente!
Del resto, se ci pensiamo un attimo, qui’ tutti si professano Fur Free, Cruelty Free, ma allora questi disgraziatissimi animali degli allevamenti da pelliccia, a chi vanno?
Qui’ qualcuno ci sta prendendo per sedere o mi sbaglio?
Come la signora che nel 2012 si presento’ in Provincia a Milano ad una riunione di Volontari cercando di nascondere il suo cappotto con un vistoso bordo di pelliccia, asserendo di aver depositato un “faldone contro Green Hill”, cosa per altro molto in voga all’Epoca fra gli animalisti della Domenica!
Oppure possiamo parlare di una altra elegantissima signora, nota PR di una grande Associazione Animalista, che ad ogni occasione ostentava delle incredibili Pellicce a Mantello di Astrakan (feti di agnello) tanto da chiedersi se avesse battuto la testa o cosa?
Sono un rompino eh??
Pazienza sara’ che in tanti anni, ormai ne ho viste davvero di tutti colori ed inizio ad essere stufo di sentirVi urlare al miracolo per ogni “manovra” messa apunto da chi ha deciso di farsi bello sulla pelle degli animali.
Per chiudere in maniera molto veloce vorrei capire perche’ una borsa di plastica di Stella McCartney (stilista che per altro ammiro) possa costare 600€, tanto da aver lasciato basita una nota cantante italiana al momento della fatitica domanda “quanto costa?”
“Ormai mi avevano riconosciuta e l’ho comprata… ma sono matti!!” oppure perche’ siate tutte cosi’ orgogliose delle orribili borse in tela da sedile da treno con il celebre monogramma, che portate a meta’ braccio, tanto da indebitarVi per l’acquisto!
Il mondo Cruelty Free o Fur Free, e li basta aprire gli occhietti e non seguire la scia degli stolti. (quel rompiballe di Davide Cavalieri)

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