Nel versante orientale dell’Etna, a circa 700 mentri nel paesino di Sant’Alfio sorge il più grande albero d’Europa, catalogato come tale nel Guinness dei Primati in quanto rpesenta una circonferenza di 57 metri ed un’età tra i 3000 e i 4000 anni, che lo annovera come albero più vecchio del continente. Primi studi scientifici sono attribuibili a Filippo Parlatore nel XIX secolo che gli dà un’età approssimativa di 4000 anni, ma in seguito studi più approfonditi ad opera di Bruno Peyronal, docente di botanica all’Università di Torino, rilevò che l’età era superiore ai 2000 anni.
Si chiama il “Castagno dei Cento cavalli” ed è legato ad una particolare leggenda che coinvolge in particolar modo gli animali.
Si narra che una Regina e il suo seguito si trovasse sull’Etna nei pressi di quest’albero quando scoppiò un fortissimo temporale. Erano 100 persone a cavallo che si rifugiarono tutte sotto il gigantesco castagno, dove passarono addirittuara la notte protetti dalle sue fronde. Non si sa chi fosse questa misteriosa nobile, alcuni dicevano che fosse la regina Giovanna d’Aragona in persona, altre la regina Giovanna D’Angiò, anche se quest’ultima storicamente non visitò mai la Sicilia. Ma piaceva la sua figura a tal punto che nella leggenda le sue vicende frivole potevano avere un buon racconto.
Questa leggenda trovò approvazioni in molti artisti tra cui un famoso poeta del XIX secolo Giuseppe Borriello che narra: “Un albero di castagna così grande
che con i suoi rami forma un parapioggia sotto cui si riparò da acqua, da fulmini e da saette la regina Giovanna con cento cavalieri quando per visitare il Mongibello venne sorpresa dal temporale da allora si chiamò quest’albero situato dentro una valle il gran Castagno dei Cento Cavalli”
Un altro autore straniero avrebbe narrato dell’albero, è lo scrittore scozzese Patrike Brydone nel 1770 mentre Giuseppe Recupero scrisse a risposta degli scettici che aveva scavato ai piedi dell’albero rilevando i vari ceppi uniti sottoterra in un’unica radice, si credeva cioè che fossero diversi alberi separati affiancati creando l’effetto ottico di un unico albero (anche lo scozzzese era scettico)
Il castagno è un bene protetto dal Comune di San’Alfio e dal Parco dell’Etna a simbolo della natura immortale e di quanto dobbiamo preservarla.
Nel 1745 venne emanato un atto di tutela del Castagno dal Tribunale dell’Ordine del Real Patrimonio di Sicilia, incredibile se si pensa che è storicamente uno tra i primi atti emanati a difesa della natura
Per ciò che conosciamo non è stata una buona mossa rifugiarsi sotto un albero durante un temporale, ma l’albero che a prima vista trasmetteva un senso di protezione e di vita perdura doveva essere stato molto invitante.
E’ bello che oltre alle persone si sia voluto proteggere anche i cavalli, dai quali l’albero prese il nome…(Isabella Dalla Vecchia)