Ogni punto ora su Radiobau&co, le Notizie dal Mare con Stefano Bragatto; parliamo di squali!
Honolulu (Hawaii) – Si chiama Ocean, Ocean Ramsey (la bellissima ragazza in foto qui a fianco)e forse per onorare il suo stesso nome, questa ragazza di 28 anni, è dall’età di 14 anni che nuota con gli squali.
Sino ad oggi la bella Ocean ha nuotato con squalo tigre e squali toro, ma ora ha voluto fare il grande salto e per dimostrare che questi animali non sono i terribili predatori che Hollywood ha sempre mostrato, è andata alle Hawaii per nuotare con il predatore per eccellenza, lo squalo bianco.
Ocean Ramsey, che per lavoro è istruttore di animali in un grande acquario, ha osservato una femmina di squalo bianco per due giorni dall’interno di una gabbia anisqualo e quando si è assicurata che l’animale non avesse nulla che lo disturbasse è uscita dalla gabbia e si è avvicinata al grande squalo che misurava 5 metri di lunghezza.
Con lei il fotografo Juan Oliphant che ha ripreso tutta la scena.
Ocean, in apnea (la ragazza ha un apnea di 5 minuti) ha raggiunto il grande squalo e si è attaccata alla sua pinna dorsale per farsi portare a spasso in una breve passeggiata.
“Sono stati momenti emozionanti – ha dichiarato Ocean dopo l’impresa – è una sensazione fortissima trovarsi a cospetto di un animale di quella grandezza e quella potenza”, anche noi siamo sicuri che l’emozione deve essere stata molto forte”
Ocean ha spiegato che la tranquillità mostrata dall’animale, in buona parte è dipesa dal fatto che lei non avesse gli autorespiratori, sono le bolle d’aria, rumorose e scintillanti che innervosiscono molto gli squali.
Ambiente: accordo per proteggere 4 specie di squali
La comunita’ internazionale ha acconsentito a limitare la cattura e il commercio di 4 specie di squali.
I 178 Paesi membri della Convenzione sul Commercio Internazionale di Flora e Fauna (Cites), riuniti da piu’ di una settimana a Bangkok, hanno deciso di proteggere lo squalo pinna bianca oceanico (longimanus) e tre specie di squali martello. I Paesi asiatici, capitanati da Giappone e Cina -dove il brodo di pinne di pescecane e’ considerata una prelibatezza culinaria- hanno cercato invano di bloccare la proposta, sponsorizzata dai Paesi latinoamericani e dagli Usa.
La decisione di aggiungere le specie all’appendice 2 del Cites, che stabilisce un mercato legale molto regolato per le specie elencate e non minacciate dall’estinzione, non e’ ancora comunque definitiva: nonostante la proposta abbia ricevuto i due terzi dei voti richiesti, si dovra’ attendere fino all’ultimo giorno della Convenzione, il prossimo 14 marzo, perche’ la decisione sia ratificata nella sessione plenaria del Cites.