San Valentino: Origini e Misteri

San-Valentino-da-Terni-TuttArt@-1San Valentino viene festeggiato poco prima l’inizio della primavera, quando il mondo si prepara a rinascere per celebrare l’unione tra i sessi. L’Ars Amatoria, il primo manuale d’amore scritto da Ovidio al tempo dei romani, dava i primi consigli di seduzione precisando il periodo dell’anno in cui seguirli, scriveva infatti che “la pesca alla fanciulla si fa in primavera”. Per conquistare la donna ogni terreno era concesso, giardini, mercati, tornei.
Persino nelle chiese, soprattutto se consacrate a San Valentino, il santo degli innamorati. Non ce ne sono molte in Italia, forse per pudore dei preti nei confronti del tema scottante, eppure pare essere il santo più famoso, sulla bocca di tutti, prima di un bacio.
Colui che protegge e benedice l’ amore, anche quello frivolo.
Ma chi era realmente?
Valentino
nasce nel 176 predicando il Vangelo in periodo di piena persecuzione cristiana, viene decapitato su ordine dell’imperatore Aureliano a Roma il 14 febbraio 273 e poi sepolto sulla collina di Terni, luogo in cui nel IV secolo viene edificata la basilica che conserva le sue reliquie.
Sembra la storia di un santo come tanti, ma allora perché tanto successo?
Tutto nasce dalla sua morte, il 14 febbraio, giorno scelto da papa Gelasio I per sostituire la festività pagana dei Lupercalia, un evento romano in cui violenza e sessualità sfrenata erano necessarie per richiamare la fertilità del nuovo anno.
Avveniva il 15 febbraio, nel giorno chiamato “Februata” (da cui ha origine il nome di “febbraio”) durante gli ultimi “giorni nefasti” invernali. Protagonisti dell’evento erano i Luperci, coloro che conducevano il rito, segnando la fronte degli adepti con la spada insanguinata per ricordare il pericolo della morte dei gemelli Romolo e Remo e asciugandola con lana intinta nel latte per ricordare l’allattamento della lupa.
san-valentinoUn richiamo alla morte (sangue) e alla rinascita (latte).

In seguito avveniva la “purificazione”, una corsa attorno al Palatino, spingendo e colpendo soprattutto le donne, l’unico modo per donarle fecondità. Più venivano colpite e più era alta la possibilità di aspettare un figlio.
Forse uno scuotimento, un tentativo di ridestare la donna sterile, come quando disperati scrolliamo qualcosa che non funziona più.
Erano momenti in cui gli uomini si trasformavano in lupi, nel corpo e nello spirito e diventavano belve feroci.
Lo stesso Imperatore Augusto dovette più volte cercare di placare i Lupercalia e papa Gelasio li vietò istituendo l’innocente festa degli innamorati, San Valentino.
Ed infatti Valentino era molto sensibile all’amore, una leggenda narra che ascoltando due giovani che litigavano, gli regalò una rosa, chiedendogli di prenderla in mano. Loro si punsero facendola cadere ed il santo gli spiegò che era un peccato rovinare un così bel fiore solo per una spina. Compresero subito il messaggio e innalzarono la rosa a simbolo dell’amore universale, facendo benedire proprio dal santo la loro unione. Un giorno accadde che il giovane centurione romano Sabino incontrò Serapia, una ragazza cristiana. Fu amore a prima vista e lui si innamorò perdutamente, ma i genitori della fanciulla si opposero. Ovviamente in loro aiuto intervenne Valentino che come soluzione propose il battesimo a Sabino. Serapia però si ammalò di tisi e Valentino riuscì a battezzare Sabino e a unirli in matrimonio prima della morte della ragazza.
La leggenda narra che poco dopo essere marito e moglie si addormentarono insieme in un sonno eterno.
Non dimentichiamoci però di San Faustino che viene festeggiato il 15 febbraio, il giorno dopo come “santo dei single”. Per ironia della sorte il suo nome anagrammato dà “in Fausto”, come annuncio alla tristezza della solitudine. Oggi sicuramente non è così ma un tempo era considerata una vera e propria sventura e ci si appellava a questo santo per arrivare al successivo San Valentino insieme alla propria anima gemella.
(Isabella Dalla Vecchia)

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