ARIEL, MAMMA DELFINO E IL SUO CUCCIOLO E MINA MAMMA TARTARUGA ADESSO SI POSSONO ADOTTARE


Uno dei grandi amici di Radiobau, e’ sicuramente CTS (Centro Turisco Studentesco e Giovanile) che si impegna per contrastare gli impatti negativi del turismo sull’ambiente, CTS promuove tradizionalmente un modo di viaggiare alternativo, fondato sulla sostenibilità e che prevede, sia da parte del turista sia da parte dell’operatore turistico, l’impegno ad un comportamento concretamente responsabile.
A seguito della Festa della Mamma, CTS ha voluto sensibilizzare all’adozione il pubblico verso alcune Mamme Marine.
A noi di Radiobau e CTS, sta’ particolarmente a cuore ricordaRVi che le grandi Mamme Marine, vivono 365 giorni all’anno ed hanno sempre bisogno del nostro/vostro aiuto. EccoVi le storie delle nostre beniamine, che potete trovare anche su associazione.cts.it
La storia di Ariel e il suo Cucciolo così come quella di Mina sono storie che vanno raccontate e condivise.
I biologi e i veterinari del Centro Ricerca Delfini del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena e del Centro Recupero Tartarughe Marine di Linosa hanno deciso di raccontare un momento importante anche nella vita di un delfino e di una tartaruga: la nascita e quando madre natura lo prevede anche il rapporto che lega la mamma con i cuccioli.
– Abbiamo conosciuto Ariel due estati fa mentre nuotava nelle acque di Caprera in compagnia di altri sette delfini, ed è stata una grandissima sorpresa ritrovarla l’estate successiva in compagnia di un tenerissimo e vivace cucciolo.
Il legame che lega una mamma tursiope al suo piccolo è molto forte: durante la gestazione, della durata di 12 mesi, il piccolo riceve la massima attenzione dalla mamma che lo allatterà fino ad un anno e mezzo di età. Il cucciolo però non può succhiare il latte dal capezzolo come gli altri mammiferi, poiché si trova sott’acqua, sarà la madre stessa a iniettare il latte nella sua bocca spruzzandolo fuori attraverso la contrazione delle ghiandole mammarie. I piccoli crescono molto rapidamente perché il latte è molto più ricco di calcio e sostanze nutrienti rispetto a quello di altri mammiferi. Nonostante la sua veloce crescita, il piccolo rimane con la mamma per circa 6 anni, sino a quando avrà raggiunto la maturità e sarà in grado di scorrazzare da solo.
Mamma Ariel potrà nuovamente riprodursi tra 2/3 anni e noi aspettiamo fiduciosi di vederla tornare con una famiglia ancora più allargata.
– La storia di Mina, una tartaruga marina della specie Caretta caretta, riassume tutto il mistero che la natura da sempre riserva all’arrivo di nuovi esseri viventi. Mina è tornata la scorsa estate sulla spiaggia di Linosa per deporre le sue preziose uova. Tornata perché molto probabilmente per mamma Mina, la spiaggia di Linosa è stata lo scenario della sua prima corsa verso il mare e come tutte le tartarughe Caretta caretta, dopo circa 25 anni in giro per i mari del mondo per raggiungere la maturità, è tornata a Linosa. Mina e le sue simili posseggono, infatti, un’eccezionale capacità di riconoscere la spiaggia di origine, dopo migrazioni in cui percorrono anche migliaia di chilometri.
Mina ha trovato a Linosa le migliori condizioni di tranquillità per deporre le sue uova grazie all’assenza di persone e rumori. Dopo aver atteso alcuni giorni in acque basse il momento propizio, è risalita sulla nera spiaggia di Linosa, scegliendo con cura il luogo adatto, ed ha scavato una confortevole buca per deporre circa 100 uova che dopo 45 giorni si sono trasformate piccole tartarughine di cui abbiamo documentato la schiusa e la corsa verso il grande mare blu. Mina è poi tornata a farci visita altre due volte, a circa 15 giorni di distanza una dall’altra, per deporre 200 uova assistita dal nostro personale scientifico e dai nostri volontari. E naturalmente abbiamo già iniziato ad aspettare il ritorno di nuove mamme.
– I fondi raccolti sono impiegati in operazioni di monitoraggio dei delfini volte al censimento visivo degli esemplari e alla loro fotoidentificazione, tecnica che ha permesso la creazione di un album fotografico di oltre 200 individui riconoscibili dal loro marker naturale, la pinna dorsale nel Centro di La Maddalena. Mentre per le tartarughe i fondi sostegno i presidi ospedalieri dedicati al recupero e alla cura degli animali sorti grazie ad importanti progetti LIFE Natura finanziati dalla Commissione Europea nel Parco Nazionale dell’Isola Asinara in Sardegna, a Cattolica Eraclea (AG) e a Linosa (AG).

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