SAVE THE DOGS “SBARCA” SU L’ISOLA DEI CANI

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l’associazione impegnata nella salvaguardia dei randagi

Uscito proprio ieri nelle sale cinematografiche, L’isola dei cani, il film vincitore dell’Orso d’Argento per la regia alla 68ª edizione del Festival di Berlino distribuito da Fox Searchlight Pictures.
Realizzato in stop-motion, il lungometraggio ha come protagonisti cinque cani stanchi della loro vita su un’isola coperta di spazzatura nella quale il sindaco di un città giapponese li ha segregati.
Il motivo? Una presunta quanto inventata epidemia di “influenza canina” metterebbe a rischio gli umani.
Sarà subito chiaro che la malattia è un pretesto del malvagio sindaco ma la crudele ordinanza non fermerà Atari, un ragazzino “atterrato” sull’isola dopo un rocambolesco viaggio per portare in salvo il suo cane Spot.
Inutile dire che ne vedremo delle belle. “Non potevamo non innamorarci di questo film – spiega Sara Turetta, presidente dell’associazione Save the Dogs and other Animals –. Tutti noi facciamo il tifo per Atari perché ci sentiamo un po’ come lui, “catapultati” in una missione che era parsa impossibile ai più. Consigliamo quindi di andarlo a vedere perché è divertente e regala un paio d’ore di emozioni e risate. Ma c’è di più. Infatti, chi ha cuore i problemi legati al randagismo non faticherà a vedere nella storia forti analogie con la situazione in Romania e in tutti quei paesi dove i randagi sono maltrattati ed eliminati”.

Il primo a indicare il parallelo fra la storia di Wes Anderson, già regista di Grand Budapest Hotel vincitore nel 2015 di ben 4 Premi Oscar, e la condizione dei cani in Romania è Marco Morini, co-founder dell’agenzia Team World, partner ufficiale di Fox Searchlight Pictures per la promozione del film nel nostro Paese.
Morini si è inventato un modo per far sì che i protagonisti “animati” del film aiutino i cani in carne, pelo e ossa di Save the Dogs: “Vogliamo regalare un mese di cibo a tutti gli ospiti del rifugio dell’associazione – spiega – ma possiamo farlo solo se tutti gli amanti dei cani andranno al cinema!”, ironizza.
“Conosco Sara e la sua organizzazione da tanti anni – continua il fondatore di Team World che ha anche adottato due ex randagi rumeni – e mi è parso naturale coinvolgerli nel lancio di un film che, in maniera divertente, parla di cani abbandonati e di qualcuno che vuole fare qualcosa per loro”.

A Proposito di Save The Dogs

Nel 2002, in seguito ad un drammatico viaggio in Romania, la pubblicitaria milanese Sara Turetta decide di lasciare il suo lavoro e di fondare Save the Dogs and Other Animals.
L’associazione è sorta per dare una risposta alla tragica emergenza che coinvolge i cani abbandonati in Romania, che a centinaia di migliaia vengono sterminati ogni anno dalle autorità. Save the Dogs gestisce e sviluppa tramite la sua filiale in Romania (un team internazionale composto da 48 operatori) attività integrate di lotta al randagismo e accoglie in modo permanente centinaia di animali abbandonati.
Il quartier generale dell’associazione è un complesso che sorge sulle colline nei pressi di Cernavoda (nel Sud Est della Romania) e include un rifugio per 300 cani, un gattile e un santuario per cavalli ed asini abbandonati o maltrattati.
A ottobre 2017 è stata inaugurata una clinica veterinaria da 800 mq, un edificio a basso impatto ambientale che garantisce standard occidentali nello svolgimento dell’attività medica.
Nei mesi estivi Save the Dogs opera nei villaggi della provincia di Costanza attraverso la propria clinica mobile, raggiungendo aree rurali poverissime e totalmente prive di servizi veterinari. Fino ad oggi sono stati sterilizzati dall’associazione in modo gratuito circa 36.000 animali tra cani e gatti randagi, mentre grazie ad un intenso programma di adozioni internazionali sono stati affidati quasi 7.000 animali all’estero, in collaborazione con una rete di associazioni partner in vari paesi europei. Le adozioni oltre confine rappresentano infatti l’unica alternativa all’eutanasia, vista l’assenza totale di adozioni a livello locale.
Accanto alle attività di sterilizzazione e di pronto soccorso, Save the Dogs promuove una cultura di rispetto verso gli animali portando avanti interventi educativi nelle scuole e accompagnando migliaia di bambini in visita alle proprie strutture di accoglienza.
Infine, nell’ottica di un intervento che vuole integrare il benessere umano a quello animale, a partire dal 2011 Save the Dogs ha attivato il progetto It’s Donkey Time!, il primo programma di onoterapia in Romania (pet-therapy con l’ausilio degli asinelli) dedicato ai bambini disabili.
Numerosi i premi internazionali ricevuti dall’associazione e dalla sua fondatrice: dal Marsh International Animal Welfare Award al Jeanne Marchig Award, fino al più recente premio Clarissa Balwdin, mentre la fondatrice è stata insignita nel 2012 del titolo di Cavaliere della Stella d’Italia dal Presidente della Repubblica Napolitano. Dal 2015 Save the Dogs è socio dell’Istituto Italiano della Donazione, che verifica la correttezza e la trasparenza nell’utilizzo dei fondi e nei rapporti con i donatori
Maggiori informazioni sono disponibili sul sito www.savethedogs.eu.

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