La Brutta e la Bestia


Non è l’inizio di una favola e non aspettatevi nemmeno il lieto fine.
E’ una mattina come tante, passo in rassegna le notizie animaliste, le foto ed i video postati dagli internauti.
Ne ho viste tante, ne vedo tante e ahimè ne vedrò ancora tante, ma una cattura la mia attenzione.
E’ un primo piano, ritrae una coppia di soggetti: una donna ed un orso bruno.
Il contrasto tra gli sguardi è ciò che mi impedisce per istanti interminabili di leggere la didascalia.
La durezza dei lineamenti della donna sembra lo specchio di un’anima altrettanto dura, mentre il muso dell’orso costretto in una museruola ed il capo chino evocano un’umiliazione ed una rassegnazione profonde.
La tristezza mi assale letteralmente e poi cresce la rabbia verso quella “signora”, se così si può definire, che tutti i giorni ripete un assurdo spettacolo a cui prende parte quella povera anima indifesa.
Come sempre, tra lo sconforto e lo sgomento mi pongo la solita domanda… perchè?
Ho molte teorie, molte risposte, la maggior parte delle quali non sono decisamente politically correct.
Le immagini ed il video disponibili sul web sono state realizzate in provincia di Udine, comune di Tolmezzo, da alcuni manifestanti che hanno organizzato un presidio di protesta contro questo ennesimo scempio.
Cerco informazioni e grazie al settore “esotici, circhi e zoo” della LAV vengo a conoscenza della storia di questo circo e soprattutto della protagonista del numero principale.
E’ l’ottobre dell’anno 2008 quando la LAV a Bolzano effettua una prima verifica presso il circo in questione che cambia costantemente nome, ma è inserito nel registro delle imprese con la denominazione “Circo Equestre Martin Show di Martino Eusanio”.
Vengono richiesti l’intervento del Servizio Asl e del Corpo Forestale per la detenzione scorretta di alcuni animali della struttura. Nonostante le anomalie riscontrate e i successivi controlli, tutto risulterebbe in regola o comunque mancherebbe della documentazione, in sostanza un nulla di fatto.

Dal 2009 si unisce al Circo Martin la domatrice Martino Maxy Jutta, conosciuta con il nome d’arte di “Maxymova”, la quale è rimasta una delle poche domatrici ad utilizzare per i suoi numeri degli orsi, ma che cosa eccezionale, mi viene da pensare (si consideri che nei circa 130 circhi presenti in Italia si esibiscono solo 2 o 3 orsi). Ma vi è di più. Fino al 2008 la Maxymova usava addirittura un orso polare, in seguito deceduto e anche qui ci sarebbe da commentare parecchio, ma lascio ai lettori questo piacere.
Nel mese di marzo del 2009 i volontari LAV a Reana del Rojale hanno modo di assistere alla preparazione di uno sconcertante e abominevole spettacolo, quello del video in questione: un cavallo con in groppa una tigre traina un carretto con un orso, il mio orso triste, a bordo.
Il mese successivo a Cagliari la grande domatrice scende in pista con il suo numero, in totale violazione delle norme italiane in materia che proibirebbero, il condizionale è d’obbligo, esibizioni di questo genere.
La Commissione Scientifica Cites, composta da esperti e deputata a stabilire linee guida vincolanti per il mantenimento degli animali nei circhi e nelle mostre viaggianti stabilisce espressamente che “in nessun caso esemplari di specie diverse potranno essere trasportati o mantenuti in strutture attigue […] soprattutto se le relative specie sono in rapporto preda-predatore” e che “Particolare attenzione deve essere posta a non imporre la vicinanza di specie per loro natura incompatibili”.
Malgrado le denunce e gli esposti presentati dall’associazione nel corso degli anni ci si chiede come il circo possa esibirsi senza rispettare quanto meno le leggi, sull’aspetto etico ci sarebbe da formulare il quesito alla signora Maxymova.
La LAV continua a monitorare questo ed altri circhi ovviamente, ma chiede insistentemente al Ministero dell’Ambiente, cui fa capo la CITES, al Ministero della Salute ed al Ministero dei Beni Culturali che nei confronti dei circhi vengano svolti maggiori e più scrupolosi controlli.
Fino a quando il nostro paese non si doterà di una legge nazionale che vieti gli spettacoli con animali nei circhi e non li finanzi come avviene ad oggi, il metodo più efficace per mettere fine all’umiliazione e alla sofferenza di moltissime creature è quello di rifiutarsi di assistere a questi presunti show.
Non mi stancherò mai di ripetere quello andiamo a spiegare nelle scuole e che per molti sembra una banalità o comunque qualcosa di cui non interessarsi: gli animali al circo non si divertono, nessuno ha chiesto loro se avessero voglia di fare esibizioni e devo dire che questo i bambini lo capiscono bene.R
ipongo le mie speranze nelle nuove generazioni, nella corretta educazione ad un rapporto alla pari e fondato sul rispetto di tutti gli esseri viventi del pianeta e non basato sulla sopraffazione del più debole.
Concludo citando una nota psicologa, la dott.ssa Anna Maria Manzoni, il suo pensiero è anche il nostro : “il nostro è un sogno: che ritornino liberi l’orso, l’elefante, la tigre, ridotti a pagliacci snaturati nei circhi dell’umana stupidità”.
(Avv. Antonella Piva della LAV)

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