Il visionario che salvò il Parco Nazionale del Gran Paradiso e gli stambecchi

Parco Nazionale del Gran Paradiso

Sabato 3 dicembre, Il Parco Nazionale del Gran Paradiso compie 100 anni.

25 di questi -dal 1944 al 1969– sono stati un’avventura formidabile, nei quali il Parco è stato letteralmente salvato dal dissolvimento da un uomo dotato di tempra eccezionale:
 Renzo Videsott, uno dei primi ecologisti italiani.

Un libro, “Il visionario che salvò il Parco. 25 anni di Renzo Videsott per i 100 anni del Parco Nazionale Gran Paradiso”, ne ripercorre oggi le gesta. 
Scritto dal giornalista Edgar Meyer, presidente dell’associazione Gaia Animali & Ambiente, racconta i viaggi in bicicletta da Torino a Cogne nel 1944, i rischi corsi nei posti di blocco fascisti e partigiani, la ricostruzione del corpo dei guardaparco, la salvezza dei pochi stambecchi sopravvissuti al bracconaggio, le lotte contro la burocrazia romana, la capacità di coinvolgere, i sogni e le realizzazioni di questo pioniere dell’ecologia.

Un visionario. Un sognatore pragmatico. Un pioniere dell’ambientalismo concreto. Un idealista duro come la roccia scalata in gioventù. Solo un uomo così poteva salvare il Parco Nazionale del Gran Paradiso negli anni della guerra e dell’immediato dopoguerra.

Il libro, voluto dal Lions Club Alto Canavese, rievoca alcuni momenti del martellante impegno di Renzo Videsott per la tutela del Parco: dall’incarico iniziale negli anni eroici del dopoguerra alla lotta al bracconaggio, dalla fondazione della prima associazione ambientalista italiana alla saldatura del gracile movimento naturalistico italiano con quello internazionale, dalla “creazione” di una nuova figura -moderna- di guardaparco ai grandi risultati in campo scientifico, dalle tante vittorie alle dolorose sconfitte. Fino all’amara uscita di scena…

Il testo è corredato da molte foto storiche inedite: danno il “sapore” dell’attività febbrile per la tutela degli animali e delle bellezze della riserva.

Renzo Videsott ha scritto una delle pagine più appassionanti e importanti della storia dell’ambientalismo italiano”, spiega Edgar Meyer. “La quale è parte integrante della storia d’Italia. E, anzi, di questa storia rappresenta una delle pagine più belle e luminose”.

Non esisterebbe il Parco Nazionale del Gran Paradiso come lo conosciamo oggi se non ci fossero stati l’intervento e l’azione incessante, martellante e appassionata di Videsott negli anni cruciali del dopoguerra e del successivo boom economico. Il suo operato si può avvertire, ancora oggi, su ogni roccia, lungo ogni sentiero, dietro ogni albero secolare. Perché il suo spirito è lì

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