Sotto sequestro dalla Guardia Costiera la Dog Beach di Porto Pino

La spiaggia di Porto Pino è stata posta sotto sequestro dalla Guardia Costiera per presunte irregolarità.
LNDC auspica che la situazione si risolva positivamente e che i turisti possano tornare ad usufruire di questo servizio offerto dai volontari.

Da quasi 10 anni, la Sezione LNDC di Sant’Anna Arresi gestisce per conto del Comune una porzione di spiaggia in località Porto Pino.
Una piccola oasi attrezzata in cui le famiglie con amici a 4 zampe al seguito possono usufruire gratuitamente di tutti i comfort di uno stabilimento balneare a misura di cane; una realtà che da anni attira turisti da tutta Italia e anche dall’estero che scelgono di passare le vacanze lì proprio per questa spiaggia animal friendly unica nel suo genere. Alcuni giorni fa, però, i villeggianti e i volontari hanno avuto una brutta sorpresa: la Guardia Costiera ha posto sotto sequestro tutta l’area per delle presunte irregolarità.

“Sono molto amareggiata per questo provvedimento”, afferma Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection. “I nostri attivisti del posto svolgono da anni un lavoro esemplare con la spiaggia di Porto Pino, come si può vedere dalle tantissime dimostrazioni di affetto e stima che sono arrivate sui social della Sezione a seguito di questa repentina chiusura. La spiaggia è ormai un punto di riferimento importante e un esempio di come la convivenza uomo-animale sia perfettamente possibile anche al mare”.

“È importante chiarire che la Sezione LNDC ha una convenzione con il Comune di Sant’Anna Arresi per la gestione dell’area, firmata nella convinzione che tutto fosse a norma. Se ci sono eventuali irregolarità le Amministrazioni preposte dovrebbero attivarsi per superare questa situazione. Quello che risulta piuttosto incomprensibile è che non sono state date prescrizioni per mettersi in regola ma si è proceduto direttamente al sequestro dell’area da un giorno all’altro”, continua Rosati.

“I legali LNDC stanno seguendo con attenzione questa vicenda per tutelare l’operato degli attivisti. Ora la parola spetta al GIP che dovrà convalidare o annullare il sequestro. Auspichiamo ovviamente che non venga convalidato e che si consenta alle tante persone che sono arrivate in Sardegna per questa spiaggia di poter usufruire del servizio offerto dai volontari, considerando che in tanti stanno già disdicendo le prenotazioni fatte per i prossimi giorni”, conclude Rosati.

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