Eccoci in compagnia dei ragazzi di Tempo per l’infanzia, che partecipano al progetto di AAA (attività assistite dagli animali) presso la cooperativa stessa, che tra i vari servizi rivolti all’adolescenza si occupa anche di pet therapy.
Ed ecco arrivare Jeremiah, Benedetta, Sharon, Jassam, Cristina, Alessia che insieme al gatto Riccardo cuor di leone e alla piccola cagnolina, nonché mascotte di Radio bau, Belle sono venuti a salutarci in occasione di Halloween e…
Proprio per l’occasione Riccardo, aveva delle piccole alucce nere tanto da sembrare un vero piccolo draghetto, pronto a rosicchiare fili e cavi dello studio, mentre la piccola Belle, nella sua bellezza e dolcezza se ne stava tra le mie braccia in cerca di coccole e perfettamente a suo agio con i ragazzi.
Ma torniamo al vero motivo della visita, parliamo del Progetto e di cos’è realmente Tempo per l’infanzia?
Tempo per l’infanzia è una realtà consolidata nel territorio dagli anni ’80. Qui sono ospitati 25 minori dagli 11 ai 17 anni, con situazioni familiari e socio ambientali che mettono a grave rischio il loro benessere psicofisico e la loro crescita. Il Centro si prefigge il recupero scolastico, sociale e familiare dei minori ospitati, al fine di evitarne l’allontanamento dalla famiglia, il rischio di devianza sociale e la dispersione scolastica.
Ma come nasce l’idea di introdurre attività assistete dagli animali all’interno della cooperativa?
“l’équipe di Pet-Therapy non si ferma mai, perché la formazione è continua e soprattutto sul campo. In particolar modo, la cooperativa sta puntando sullo sviluppo delle AAA-TAA (Attività e Terapie Assistite dagli Animali). L’ambito di intervento è progettato attorno alle esigenze specifiche della persona o dei gruppi coinvolti, costruendo percorsi ad hoc, con l’obiettivo di promuovere la Gratificazione nelle Relazioni, la Gestione delle Emozioni, il Pensiero Creativo e l’Integrazione Socio-Relazionale. racconta Elena mentre in studio l’attenzione e’ sugli animali
Elena continua ci parla di una nuova edizione ricca e complessa della durata di circa un anno, con possibilità di esperienza pratica e di tirocinio presso varie strutture; tiene a sottolineare l’importanza all’interno del corso dell’aspetto psicologico ed educativo e delle supervisioni agli operatori rispetto all’utenza con cui si andrà a lavorare.
Essere pet therapist significa, infatti, avere una conoscenza generale e globale delle svariate utenze con cui si andrà ad interagire ed avere un bravo psicologo che sappia fare formazione di gruppo è davvero indispensabile. Come fondamentale è anche la preparazione dei pets e, quindi, durante il corso dovranno essere affrontati gli aspetti zoiatrici e comportamentali dei cani e gatti, i loro bisogni dal punto di vista sanitario e comportamentale.
I cani e i gatti di Pet Therapy Tempo per l’Infanzia, collaborano ed aiutano il proprio compagno umano ad arrivare e far breccia nei cuori dei pazienti. I Pet prendono il ruolo di mediatori e forniscono supporto e incoraggiamento, mettendo a proprio agio i pazienti. ci tiene a precisare Elena E’ l’équipe progettuale che sceglie le coppie Pet-Partner per le sedute, non soltanto in base alle caratteristiche delle persone che andranno a lavorare, ma e soprattutto in base al carattere dell’animale. Se il cane ama i gatti va in seduta con i gatti, se preferisce solo le persone allora farà sedute individuali, se adora lavorare in gruppo allora gli si affiancano altri cani. Lo stesso vale per la sua preferenza del fruitore. Se è un Pet che predilige gli anziani verrà coinvolto in attività con malati di Alzheimer, se adora i bambini allora andrà nelle scuole, ecc.
Sono notoriamente legato al mondo dei gatti e resto molto incuriosito dal mondo dei gatti in pet therapy, pensate che a breve si terra’ un seminario su questo argomento; il 30 novembre con la dott.ssa Manuela Michelazzi.
Ed ancora Elena insieme alla sua collaboratrice Ileana La Franca, compagna umana di Riccardo cuor di leone e Brigitte Bardot, nonché esperta in etologia relazionale, ci spiegano che non basta cambiare la lettiera o dare da mangiare al gatto, magari qualche coccola per renderlo felice, ma che vanno conosciuti e rispettati i bisogni etologici del gatto, quindi davvero rispettato fino in fondo nelle sue caratteristiche. Se ciò viene rispettato, anche il gatto potrà collaborare al di fuori del suo contesto abitativo.
Ma aldilà della pet therapy, Elena ed Ileana ci tengono a ricordare di quanto sia importante creare una relazione con il proprio pet e vederlo e rispettarlo rendendolo un compagno di vita felice ed appagato, aldilà di un contesto lavorativo .
Ed e’ il momento di parlare con i ragazzi che nel frattempo sono rimasti ad ascoltare le loro educatrici con molta curiosità ed ammirazione.
I ragazzi svolgono attività assistite con cani e gatti valutati da una veterinaria comportamentali, ma recentemente hanno anche in qualche modo “adottato” la piccola Belle, la cagnolina di Elena che ha la fortuna di poterla portare al lavoro con sé.
Facciamo sedere sugli sgabelli degli studi Jassem e Cristina (vincitrice del premio Lav- vivi la vita con lo spot “cane anziano? No problem”!) e sento subito l’emozione e il sentimento che ci mettono questi ragazzi nello svolgere queste attività educative in cooperativa.
Jassem parla della piccola Belle come un membro della loro famiglia. “L’abbiamo accolta da cucciola. Lei viene al centro con Elena, che non la lascia a casa da sola. La nostra educatrice prima di portare Belle ci ha spiegato i bisogni dei cuccioli, come aiutarle la cagnolina a farla crescere bene e ben socializzata. Abbiamo scoperto che i cuccioli oltre che al cibo hanno bisogno del calore, tanto calore, affetto. Che non vanno separati dalla mamma presto, ma che devono stare con lei tanti mesi per poter crescere in modo equilibrato. Belle sta con noi in stanza quando facciamo i compiti, la portiamo a correre nei prati. E’ bello venire al centro se c’è Belle. Lei vuole bene a tutti noi!”