Ministero dell’Agricoltura e degli Affari Rurali della Cina ha reso ufficiale che i cani sono compagni e non “bestiame”

A solo tre settimane dall’inizio del festival di Yulin, il noto evento cinese durante il quale migliaia di cani vengono uccisi per il consumo umano, il Ministero dell’Agricoltura e degli Affari Rurali della Cina ha reso ufficiale la sua posizione che i cani sono compagni e non “bestiame”.

L’annuncio ufficiale è arrivato oggi quando il Ministero ha pubblicato la versione finale dell’“Elenco delle Risorse Genetiche di Bestiame e Pollame”, seguito da una lunga spiegazione sul perché i cani non sono inclusi.
Ma quindi cosa succederà a Yulin fra pochi giorni?

Il dottor Peter Li, specialista in politica cinese della Humane Society International, attivo in tutta l’Asia per porre fine ai commerci di carne di cane e gatto, ha accolto la notizia con parere favorevole, dicendo: “Ora che il Governo cinese ha riconosciuto ufficialmente i cani come compagni e non come bestiame, speriamo che la Cina adotterà misure più incisive per accelerare la fine del commercio di carne di cane e gatto per il quale milioni di animali continuano a soffrire ogni anno. L’annuncio offre alle città di tutto il paese la perfetta opportunità per agire. Tra poche settimane, i mattatoi della città di Yulin si riempiranno di cani terrorizzati in attesa di essere uccisi brutalmente per questa triste ricorrenza. Molti di quei cani saranno stati rubati dalle proprie case e catturati dalle strade, prima di essere trasportati a Yulin. Saranno proprio i tanto amati compagni, così descritti nella dichiarazione del governo. Il festival di Yulin è una manifestazione sanguinosa che non riflette il sentire comune o le abitudini alimentari del popolo cinese ed il suo proseguimento è un insulto al parere espresso dal Ministero dell’Agricoltura. Come osservato dal Ministero, l’atteggiamento verso questi animali è cambiato ed è tempo che i macellai di Yulin posino il coltello una volta per tutte.”

La dichiarazione ufficiale del Ministero ha confermato che la maggior parte delle persone che hanno partecipato alla consultazione pubblica si sono opposte all’ inclusione dei cani nell’ elenco degli animali considerati da reddito.
A continuazione si afferma che i cani hanno una lunga storia di addomesticamento, a fianco dell’uomo come animali da guardia, da caccia, d’assistenza o semplicemente da compagnia.
È stato inoltre sottolineato come anche la lista degli animali da reddito dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), i cani non siano inclusi a livello internazionale.
La dichiarazione si conclude riflettendo sul fatto che i tempi stanno cambiando e con essi la consapevolezza verso gli animali, le abitudini alimentari e l’osservanza di determinati costumi e tradizioni.

L’elenco finale comprende quasi tutte le specie animali pubblicate nella prima proposta.
Diverse specie di animali selvatici sono ora ufficialmente considerate “bestiame”.
Si tratta di cervi, renne, alpaca, faraone, fagiani, pernici, germani reali, struzzi e specie allevate per la loro pelliccia come i cani procione, le volpi argentate ed i visoni. Per le specie acquatiche verrà stipulato un elenco a parte.

La dott.ssa Teresa Telecky, responsabile del dipartimento fauna selvatica della Humane Society International, afferma: “L’inclusione di specie selvatiche è deplorevole. L’allevamento intensivo, in cattività, di questi animali presenta gravi problemi per il benessere animale e potenziali rischi per la salute umana. La loro riclassificazione come “bestiame” non riduce la loro sofferenza ed il rischio di malattie zoonotiche. Spero vivamente che la Cina rimuova queste specie dal prossimo elenco.”

Alcuni dati sul commercio di carne di cane in Cina:

1. Sono 30 milioni i cani che ogni anno vengono uccisi in tutta l’Asia. Si stima che in Cina ci siano oltre 91,49 milioni di cani e gatti tenuti come animali domestici. Si stima che 10 milioni di cani vengano uccisi annualmente per il commercio di carne solo in Cina.

2. L’Organizzazione Mondiale della Sanità avverte che tale commercio diffonde malattie come la rabbia e aumenta il rischio di colera.

3. La maggior parte delle persone in Cina non mangia abitualmente i cani.
Infatti, la carne di cane viene consumata solo raramente dal 20% dei cinesi. Un sondaggio del 2017 ha rivelato inoltre, che anche a Yulin, sede del noto festival della carne canina, il 72% degli abitanti non mangia regolarmente carne di cane, nonostante gli sforzi dei commercianti di carne di cane per promuoverla.
A livello nazionale, un sondaggio del 2016 condotto dalla società di sondaggi cinese Horizon e commissionato dalla China Animal Welfare Association in collaborazione con Humane Society International e Avaaz, ha rivelato che la maggior parte dei cittadini cinesi (il 64%) vuole che il festival di Yulin venga fermato.
Inoltre, più della metà (il 51,7%) ritiene che il commercio di carne di cane dovrebbe essere completamente vietato e la maggioranza (il 69,5%) non ha mai consumato carne di cane.

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