In Italia 80.000 avvelenamenti di cani nel 2019: nasce il progetto IREBA-19

Lo Staff del progetto IREBA-19 è lieto ed orgogliosa di annunciarvi che, dopo un primo consulto con il Parlamento Europeo, ha ufficialmente inviato come da indicazioni ricevute dall’Unità Richieste del Parlamento Europeo, il progetto IREBA-19, indirizzando il medesimo alla “Direzione Generale della Salute e della Sicurezza alimentare” e del ”Intergroup on the Welfare and Conservation of Animals” della Commissione Europea con il supporto dell’Università di Udine, Dipartimento delle Scienze Agroalimentari, Ambientali e Animali (Responsabile Scientifico Prof. Bruno Stefanon).

Il progetto nasce sull’onda dell’emergenza emersa grazie al triste picco nel 2019, dei molteplici casi di ferimenti e morti di animali sul territorio nazionale.
Nel 2016 i casi di avvelenamento erano 23.500 esemplari.
Nel 2018 sono stati avvelenati 60.000 cani di cui 1/3 circa ha perso la vita.
Nel 2019 i casi registrati sono saliti a quasi 80.000 esemplari.
I cani, secondo un recente studio, al 9% del totale della fauna avvelenata.
I dati ci dicono che, in Italia abbiamo circa 7 milioni di cani, questo significa che 10 cani ogni mille vengono avvelenati.


L’emergenza sanitaria del Covid-19 ha di fatto aumentato l’odio sociale verso i proprietari di cani, quindi vige stato di massima allerta.
Questa “pandemia sociale” va affrontata ulteriormente rispetto a quanto già in atto; se da una parte il Ministero della Salute ha emanato, il 12 luglio 2019 un’ordinanza sul “divieto di utilizzo e di detenzione di esche avvelenate” dall’altra si evidenzia un’incapacità di applicazione delle Direttive Comunitarie sulla normativa ambientale e della mancanza di risorse e protocolli per le attività investigative.
La maggior parte dei nuclei cinofili antiveleno (agenzie per l’ambiente ONG) agiscono su segnalazione e non hanno potere investigativo.

Il progetto IREBA-19 e relativi protocolli consolidati, come prefissato dalla Comunità Europea, si inserisce all’interno dei progetti di strategia per il benessere animale nell’EU. Il Roadmap progettuale consiste in quattro punti basali; benessere animale, prevenzione, analisi ed esperienza e sarà coadiuvato da un Corporate del Benessere Animale (Well-Being) composto in primis dall’Università di Udine Dipartimento delle Scienze Agroalimentari, Ambientali e Animali (Responsabile Scientifico del progetto Prof. Bruno Stefanon), Lega Italiana dei Diritti degli Animali (LIDA), Lega Italiana dei Diritti degli Animali Sez. Tigullio, Nutrigene Food SRL e un Team Veterinario.

I principi del lavoro pratico sono quelli dell’addestramento etologico.
Il progetto (mi preme sottolineare NO PROFIT e auto-finanziato) ed i suoi protocolli di cui attori materiali sono Ivan Schmidt e Virginia Ancona, Dog Trainer Professional, conosciuti a livello nazionale e internazionale, sarà destinato alla Comunità Europea nell’ambito delle strategie sul benessere animale e per lo sviluppo di un protocollo unico all’interno dell’UE, a tutti gli Enti pubblici (Regioni, Province, Comuni) e gli Enti ONG che ne faranno richiesta

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