Dolcetto o Scherzetto…arriva Halloween! Origini e significati della Festa più discussa del Calendario

Isabella Dalla Vecchia

Isabella Dalla Vecchia

Festa di Halloween, nonostante sembri provenire dall’America in realtà, è proprio l’America ad averla importata da noi.
Una notte ossessivamente legata alla morte e all’occulto da cui è impossibile non esserne coinvolti, nel bene o nel male.
Le origini non sono del tutto chiare. C’è chi la fa provenire dalla romana festa dei morti Parentalia anche se è più diffusa l’idea che nasca da quella celtica di Samhain (sauin)una parola che proviene dalla lingua irlandese che significa fine dell’estate, motivo che fa comprendere il perchè del legame con la morte, una morte della natura necessaria per la rinascita della primavera nell’anno successivo.
I colori, gli scherzi e i divertimenti fanno comprendere quanto sia effettivamente una morte apparente, proprio come gli alberi che sembrano morire, quando in realtà sotto sono vivi.
È curioso infatti che il giorno dopo il 31 ottobre, il 1 novembre si festeggi la festa cristiana di Ognissanti, un secondo Halloween in quanto è tradizione andare a trovare le anime al cimitero perchè proprio quel giorno dovrebbero “uscire dalle loro tombe”. Ognissanti, istituita da Papa Gregorio IV nell’840 per sostituirsi alla festa celtico-pagana, in realtà sembra quasi che abbia desiderato unirsi alle macabre danze, in quanto le anime che escono dalle tombe sono sempre le stesse.

La tradizione di svuotare zucche e inserire una candela al loro interno deriva dall’uso di intagliare rape e usarle come lanterne a ricordo delle anime bloccate nel purgatorio affinchè si possa dargli luce aiutandole a trovare la strada verso il paradiso. Rape troppo piccole sostituite con zucche, frutti dalla forte correlazione con il cranio umano, che non a caso venivano scolpite con occhi naso e bocca, in cui lo spirito poteva ancora riconoscersi.
A Napoli nel Cimitero delle Fontanelle è uso prendersi cura di un cranio affinché il suo possessore possa ricambiare la famiglia donandogli fortuna.
A Serra San Bruno in Calabria si celebra la “Coccacu di muortu” che consiste nel riprodurre un teschio con una zucca e andare in giro per il paese a chiedere offerte. Accade un po’ in tutta Italia, che chi porta con sé una zucca ad Halloween e chiede un dono, diventi un punto di contatto per le anime dell’aldilà.

Ed infatti quel porta a porta tipico di Halloween, in cui ci si annuncia con “Dolcetto o scherzetto” deriva da un’usanza medievale quando i poveri andavano di casa in casa a chiedere qualcosa da mangiare per i defunti in occasione di Ognissanti. È ancora in uso in diversi paesi ortodossi del Nord Europa dar da mangiare ad uno sconosciuto per nutrire il proprio caro defunto.
I cibi dei vivi sono una prelibatezza anche per i morti. Come se si spedisse un pacco pieno di alimenti. “Trick or treat” che viene erroneamente tradotto con “dolcetto o scherzetto” in realtà significa “sacrificio o maledizione” proprio perché occorreva togliersi il proprio cibo di bocca per nutrire un’anima dell’oltretomba. E quello arrivava solo attraverso lo stomaco di uno sconosciuto.

“Ognuno di noi ha un lato oscuro che non mostra mai a nessuno” diceva Mark Twain, scrittore e umorista americano.
Questo è vero, almeno finchè non arriva Halloween. (Isabella Dalla Vecchia)

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