Il Pettirosso e Gesu’

Chi non conosce nel dettaglio la dinamica della crocifissione di Gesù, dal bacio del traditore Giuda alla flagellazione, alla corona di spine, alla camminata verso il calvario fino alla crocifissione.
Una sofferenza “per tappe” fisica e psicologica che Gesù ha dovuto subire senza un motivo plausibile se non quello di essere un ribelle alla dominazione romana.
Gesù abbandonato dagli apostoli, dagli amici e dai fedeli, sostenuto solo dalla madre e dalle donne che nulla potevano fare contro la minaccia dei soldati romani.
Ed invece no, qualcuno secondo una leggenda, sarebbe effettivamente intervenuto ad allietarne le sofferenze, un piccolo passerotto caritatevole, come del resto lo sono tutti gli animali.


Gesù agonizzante sulla croce, con il volto insanguinato dalla corona di spine che provoca ferite sulla testa, cosi’ profonde da far scendere copioso il sangue sul volto. L’uccellino vedendolo da lontano, prova una grande pietà nonostante fosse un uomo, razza di cui non ha una gran considerazione.
Ma sembra ferito anche lui dagli uomini ed è per questo che lo sente vicino a lui. Decide dunque di avvicinarsi e soccorrerlo come puo’, anche solo con un cinguettio di conforto. Ma non ci vuole molto perché i due entrino in sintonia, poiche’ entrambi traditi dagli uomini.
L’uccellino decide quindi di aiutarlo a lenire il dolore e col becco estrae alcune spine dalla testa. Nel compiere il gesto si macchia il piumaggio con il sangue di Gesù, dall’immenso valore magico e divino, tanto da essere ricercato nei secoli come tesoro contenuto nel Santo Graal.
Guarisce l’occhio cieco al centurione Longino e al passerotto regala l’immortalita’ del colore rosso delle piume sul petto, all’altezza del cuore, a ricordo del grande gesto d’amore nonostante fosse un uccellino piccolo piccolo.
Da quel giorno, come per magia, lui e tutta la sua discendenza indossano le piume rosse sempre nello stesso punto, motivo per cui e’ chiamato “pettirosso”.

Solo un animale e nessun uomo, aiutò Gesù in quel momento di maggiore necessità. Un uccellino immortale in quanto per la Legge Nazionale sulla caccia 157/92 è considerato particolarmente protetto anche se molti bracconieri senza scrupoli continuano a cacciali per venderli ai ristoranti o avere il pettirosso come piccolo trofeo.
Combatterli è più semplice di quel che sembra, basta non mangiare i classici “usei” e i pettirossi saranno sempre meno cacciati.
Togliamo anche noi questa spina dal mondo! (Isabella Dalla Vecchia)

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