DECRETO DI DEPENALIZZAZIONE: ESCLUSI I REATI CONTRO GLI ANIMALI. MALTRATTAMENTO E UCCISIONE DI UN ANIMALE NON PUO’ MAI ESSERE “TENUE”

oipa La norma sulla “tenuità”, in vigore dal 2 aprile, è residuale, inapplicabile di fatto, ai reati contro gli animali. Maltrattamenti e uccisioni non solo continueranno ad essere perseguibili ma non archiviabili nella stragrande maggioranza dei casi anche alla luce del nuovo articolo 131-bis del Codice penale voluto dal Governo e avallato dalla grande maggioranza del Parlamento. I reati contro gli animali rimangono quindi perseguibili d’ufficio e ogni Forza di polizia è tenuta a intervenire pena la denuncia per omissione d’atti d’ufficio. Le guardie zoofile continueranno pertanto ad agire per reprimere i reati contro gli animali, dimostrando la gravità dei reati in ogni occasione.

Certo, si tratta – aldilà degli animali – di un brutto articolo, proposto per ottenere, forse, una giustizia più veloce dando pieno mandato alle Procure di sfoltire i procedimenti per le previsioni fino a cinque anni di reclusione. Ma non è una depenalizzazione e peraltro vede fra le pochissime eccezioni all’applicazione della “tenuità del fatto” i motivi abietti o futili, la crudeltà, “anche in danno di animali”. In più l’obbligo per la Procura di notificare sempre e comunque alla persona offesa, compresi gli Enti che, come le associazioni animaliste, perseguono “finalità di tutela degli interessi lesi dai reati contro gli animali”, l’eventuale richiesta di archiviazione permettendo così una strenua opposizione all’istituto anche nei casi più blandi, facendo valere il principio inderogabile di derivazione comunitaria che mai può essere un fatto tenue, ciò che comporta la compromissione della vita e della salute di un singolo animale.

All’uscita della proposta del Governo, nel dicembre scorso ottenemmo grazie alla mobilitazione di decine di migliaia di persone, le dichiarazioni pubbliche del premier Renzi e del Ministro della Giustizia Orlando, nonché l’approvazione di un parere con condizioni della Commissione Giustizia della Camera proprio riguardo agli animali. Un risultato politico rilevante alla cui luce deve oggi essere letta la nuova norma.Non è infatti mai “tenue” la morte e il maltrattamento di un essere senziente. Questo è il principio che affermeremo a tutte le Polizie e in tutte le Procure e Tribunali d’Italia.

In più evidenziamo come l’OIPA, grazie all’appoggio ed all’interessamento dell’On. Lacquaniti e di molti altri deputati cofirmatari (http://www.camera.it/leg17/126?leg=17&idDocumento=2870), abbai presentato una proposta di legge ad hoc (Modifiche al codice penale e all’articolo 6 della legge 20 luglio 2004, n. 189, in materia di reati contro gli animali) per chiedere un innalzamento delle pene per chi maltratta gli animali e una maggiore incisività e capacità delle attività delle guardie zoofile, sempre in prima linea per prevenire e reprimere tali tipi di reati.

Per ulteriori informazioni:

Alessandra Ferrari
Ufficio stampa OIPA Italia
ufficiostampa@oipa.org
Tel. 320 4056710

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