Linosa torna a nuotare in mare grazie al progetto TARTALIFE

La piccola Linosa ha ripreso il mare qualche giorno fa’, dopo aver trascorso 11 giorni nell’ospedale delle tartarughe marine CTS dove è stata curata e rimessa in forma da personale specializzato dell’associazione che opera in questa struttura. E’ stata lei la protagonista assoluta della spiaggia di Pozzolana di Ponente insieme agli abitanti della piccola isola e in presenza di un pubblico di turisti incuriositi ed emozionati. A fare gli onori di casa e a dare un saluto istituzionale all’animale prima che riprendesse il largo una madrina d’eccezione: il delegato Sindaco di Lampedusa e Linosa Susanna Errera con tanto di fascia tricolore. La tartaruga marina, dopo aver ripreso confidenza con la sabbia scura dell’isola ha raggiunto la riva per dirigersi poi “di corsa” verso il mare aperto.

Linosa è stata fortunata così come lo sono stati gli altri 6 esemplari che nelle ultime settimane sono arrivati al Centro Recupero Tartarughe Marine CTS (due oggi) dove sono stati curati da un veterinario e un biologo e assistiti h24 da un gruppo di volontari che danno il loro prezioso contributo alla gestione del Centro. “Un problema che accomuna tutti questi animali – dichiara Andrea Dall’Occo veterinario del Centro CTS è la presenza di una notevole quantità di plastica nel loro stomaco. La sola Linosa ha ingerito resti di plastica di varia natura, tra cui una confezione di merendina al cioccolato, un’etichetta con codice a barre, resti di confezioni per alimenti, pezzi di piccole dimensioni di plastica dura ed infine 4 spezzoni di lenza di nylon di circa 10 cm per un totale di 20 grammi di peso”. Una quantità incredibile che poteva solo aumentare nel tempo e portare al soffocamento l’animale prontamente recuperato dai pescatori dell’Andrea Doria che insieme agli altri pescatori dell’isola collaborano attivamente al recupero di tartarughe marine in difficoltà.

“Gli ultimi dati che riguardano il Mediterraneo sono decisamente sconfortanti – afferma Stefano Di Marco – Vice Presidente Nazionale del CTS . Secondo delle stime contenute nel rapporto 2014 di Goletta Verde si parla di 27 rifiuti galleggianti per ogni chilometro quadrato di mare e nel 41% si tratta di buste di plastica che spesso finiscono nello stomaco delle povere tartarughe marine che le scambiano per meduse, uno dei cibi preferiti da questi animali. Per limitare questi problemi è importante che ognuno di noi faccia la sua parte evitando di abbandonare rifiuti in giro. Se considerate che un sacchetto di plastica ha tempi di degradazione che vanno dai 100 a 1000 anni, avete la misura di quanto questi rifiuti siano pericolosi per animali come le tartarughe marine”.

Il piccolo ospedale delle tartarughe, che grazie al progetto TARTALIFE, finanziato dal programma LIFE+ della Commissione Europea è stato rinnovato e potenziato, lavora a pieno ritmo. Il Centro ora ospita 7 esemplari di Caretta caretta: Mia, Iolanda che verrà liberata oggi alle 17 insieme a Baby2, Gerardina, Ciccio, Osso e Respiro.

“Siamo orgogliosidichiara il Sindaco di Lampedusa e Linosa Giusi Nicolinidi essere in prima fila anche nel prestare cure alle tartarughe marine che sono diventate ormai il simbolo identificativo delle nostre isole. Per noi ogni liberazione è un traguardo ed è una grande soddisfazione poter contribuire alla tutela di questi straordinari rettili marini che sono una delle tessere del grande mosaico di biodiversità che caratterizza questa porzione del Mediterraneo che nell’interesse di tutti cerchiamo di preservare e valorizzare con l’Area Marina Protetta appositamente istituita .”

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