No Sagra Osei- Un aeroplano e tanti cuori per la Vita di tutti

Il 18 agosto 2013, si è svolto un presidio pacifico, ma piuttosto attivo, contro l’annuale Sagra dei Osei di Sacile di Pordenone, ovvero una manifestazione avicola, nata verso la fine del 1200, incentrata sull’esposizione e sul mercato di uccelli da canto e da richiamo, e considerata una delle più antiche sagre popolari d’Italia.
Tutte le informazioni sulle caratteristiche di questa sagra e sulle molteplici ragioni della sua condanna da parte delle associazioni animaliste si possono trovare sul sito www.nosagraosei.org.
I sostenitori della sagra sono costituiti, come facilmente immaginabile, da allevatori e cacciatori. La chiamano “festa della natura”, ma la natura ha ben poco a che vedere con questa manifestazione, dedicata alla prigionia, allo sfruttamento, alla caccia, quest’ultima anche con l’utilizzo degli uccelli da richiamo, atrocità nell’atrocità.
Ora, descrivere in poche righe tutta la storia delle contestazioni a questa sagra non mi sarebbe possibile. Vi basti sapere che le associazioni attive in questo senso (AFVG Animalisti Friuli Venezia Giulia – LAV – LAC Lega Abolizione Caccia) hanno già ottenuto notevoli risultati, con evidente grande rabbia dei “Pro-Sagra”.
Ciò che ho potuto riscontrare, come già in un altro importante evento degli animalisti friulani, sono stati un’organizzazione perfetta ed un impegno sinceramente rivolto agli animali (oltre che una generale notevole intelligenza nelle repliche agli avversi tentativi di farci apparire i soliti fanatici…), con accoglienza di tutti gli attivisti in grande armonia. Le linee guida per noi partecipanti erano di non cadere nelle provocazioni dell’altra parte e di mantenere civiltà. Questo non ci ha impedito di gridare con veemenza gli slogan per ore e ore, mentre alcuni sostenitori della sagra ci insultavano in maniera volgare e grossolana, con condimento di gestacci. Uomini e donne.
La più “gentile” una signora vestita alla tirolese, che ci ha dato degli “schifosi”.
Naturalmente ci sono stati momenti di grande emozione. Per me di grande dolore al mattino presto, quando ho fatto un giro per le bancarelle, vedendo gli animali (uccelli, scoiattoli, conigli…) in condizioni miserrime. Le lacrime mi sono scese quando ho visto catturare per la vendita un’oca, che gridava disperata, avendo ben capito il proprio destino…Non nascondo di essermi chiesta, per l’ennesima volta, come si possa allevare la vita per ucciderla, restando indifferenti al terrore e al dolore di queste creature.
E poi…le nostre grida, forti, disperate, senza tregua. Per dare voce a chi non ce l’ha.
Stremati dal caldo, dal sole e dalla fatica, ci facevamo reciprocamente coraggio dicendo: “Pensiamo a quei poveri animali, rinchiusi sotto questo stesso sole, che stanno molto peggio di noi”.
L’organizzazione del presidio ci ha regalato un’immensa emozione, quando abbiamo visto passare sopra le nostre teste un aereo da turismo con lo striscione “LIBERI DI VOLARE NO SAGRA OSEI”. Siamo rimasti tutti senza fiato per qualche millesimo di secondo…e poi abbiamo gridato ancora più forte “LIBERI LIBERI LIBERI….”.
Noi ci crediamo. Vogliamo che non ci sia una 741’ edizione della sagra, o che venga rinnovata in una vera festa della natura, dove non può certamente trovare spazio lo sfruttamento animale.
Basta sofferenza animale, basta indifferenza umana.
Nel nostro cuore, un grande magone.
Nelle mani di tutti noi, il destino degli animali.
(Per Radiobau, una volontaria animalista, senza bandiera, ma con un gran cuore ed una grande forza di volontà)

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