Gatti con Diritti!!!

MIAO! Gatti in condominio, scuole, giardini, chiese, gatti, cantieri, monumenti, cimiteri…
questi adorabili felini popolano le nostre città donando al contesto urbano un fascino ed una eleganza unica. Qaunte volte vi siete sorpresi a fotograre un gatto visitando una citta’ d’arte Italiana? E fortuna perche’ nel nostro “bel paese” i gatti che vivono in libertà, sono tutelati dalla legge, guai pertanto a chi li maltratta o li allontana dal loro habitat naturale.
Negli ultimi anni, infatti, stiamo assistendo ad un crescente aumento di disposizioni normative e giurisprudenziali sulla tutela dei gatti che vivono in libertà.
La legge nazionale n. 281 del 14 agosto 1991 “Legge quadro in materia di animali d’affezione e prevenzione al randagismo” prevede, sinteticamente, “Il divieto per chiunque di maltrattare i gatti che vivono in liberta’, che questi ultimi siano sterilizzati dall’autorita’ sanitaria competente per territorio (ASL per intenderci) e riammessi nel loro gruppo. I gatti in liberta’ possono essere soppressi soltanto se gravemente malati o incurabili. Gli enti e le associazioni protezioniste possono, d’intesa con le unita’ sanitarie locali, avere in gestione le colonie di gatti che vivono in liberta’, assicurandone la cura della salute e le condizioni di soppravvivenza.”
La legge citata sancisce senza ombra di dubbio la tutela dei gatti liberi, prevedendo la relativa cura e sterilizzazione, in modo da “contenere” e monitorare il numero dei componenti di una colonia felina.
Ma facciamo un passo oltre: la legge citata è stata applicata da ciascuna Regione che ha emesso, appunto, Leggi Regionali in materia e regolamentano la tutela delle colonie feline, prevedendo sanzioni elevate a carico dei trasgressori.
In Lombardia, ad esempio, la Legge Regionale n. 33/09 ha previsto, espressamente, mediante l’art. 111, la definizione di habitat di colonia felina, ossia “qualsiasi territorio o porzione di territorio, nel quale viva stabilmente una colonia felina, indipendentemente dal fatto che sia o meno accudita”.
Secondo tale legge, inoltre, la colonia felina può essere spostata soltanto qualora sia inevitabile per la relativa tutela – ad esempio per presenza di un cantiere di lavori – ovvero per gravi motivazioni sanitarie. Lo spostamento dovrà comunque essere effettuato ad opera di personale specializzato come le associazioni protezionistiche competenti- privati autorizzati – operatori ASL, collocando la colonia in altro luogo idoneo.
Ricordiamo, infine, che anche molti Regolamenti Comunali tutelano i nostri felini urbani: così, ad esempio, il Comune di Genova ha fatto un passo ulteriore rispetto ad altre città italiane, prevedendo addirittura nel proprio Regolamento, non solo il riconoscimento della colonia felina ma, addirittura, dell’oasi felina, un luogo attrezzato dallo stesso Comune, delimitato o meno da una rete di protezione, fornita di cicce, ciotole per il cibo, dotata di acqua ed illuminazione…
Bene, possiamo ben riscontrare che la legge, almeno scritta, sta dalla nostra parte e, quindi, possiamo far valere i nostri diritti, o meglio quelli dei mici, segnalando al Comune territorialmente competente la presenza di una colonia e, in caso di necessità o pericolo, senza indugio, chiedere l’intervento delle autorità competenti come, per esempio, la Polizia Locale e le Guardie Eco-Zoofile. (CLAUDIA TACCANI)

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